mercoledì 23 agosto 2017
Un’ora di colloquio nella residenza presidenziale. Tra i temi toccati anche l’Ucraina. Il segretario di Stato: lavorare per il rispetto degli accordi di Minsk
Putin e Parolin

Putin e Parolin

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«Ho l’onore di trasmetterle i saluti di Sua Santità papa Francesco, il quale ricorda molto bene gli incontri che ha avuto con lei sia nel 2013 che nel 2015». Queste le parole iniziali che il cardinale Pietro Parolin, segretario di Stato vaticano, ha rivolto oggi al presidente russo Vladimir Putin, nel loro incontro presso la residenza presidenziale di Sochi. Il Cremlino «apprezza il dialogo costruttivo e di fiducia» con il Vaticano e «ricordo come mi avete accolto in modo caloroso, ricordo bene il colloquio con il Pontefice» è stato l’incipit del leader russo, che ha aggiunto: «Apprezziamo il fatto che si stanno realizzando le intese raggiunte durante i miei colloqui con il Pontefice».

Sorrisi, volti distesi e grande cordialità fra i due e fra le le rispettive delegazioni, durante un’ora circa di colloquio. Un’atmosfera che del resto ha caratterizzato tutta la tre giorni in terra russa del segretario di Stato vaticano. Arrivato lunedì, Parolin ha incontrato prima il responsabile per le relazioni esterne del patriarcato di Mosca, il metropolita Hilarion di Volokolamsk, poi il ministro degli esteri russo Sergej Lavrov quindi il patriarca Kirill. Oggi la chiusura con il capo del Cremlino.

Il grazie di Vladimir al Papa

«Credo che questa visita di cui sono molto contento e molto lieto – ha continuato il cardinale – si collochi in un momento particolare, anche delle nostre relazioni, sia a livello di Santa Sede e Federazione Russa, sia a livello di Chiesa cattolica e Chiesa ortodossa russa. Per quanto riguarda le prime, io credo che possiamo considerarci soddisfatti, ci sono tante occasioni di dialogo, ci sono questi scambi di visite, ci sono iniziative e preoccupazioni comuni». Putin ha voluto trasmettere un «ringraziamento particolare a nome di tutti i cristiani di Russia» al Papa per aver permesso la traslazione a Mosca e a San Pietroburgo delle reliquie di san Nicola, venerate da oltre 2,3 milioni di fedeli.

Al termine dell’incontro, avvenuto in gran parte a porte chiuse, Parolin ha riferito ai giornalisti di aver ricordato la linea della Santa Sede sulla ricerca di «soluzioni di giustizia» per le crisi internazionali: «I conflitti sono talmente tanti che, come ha detto il presidente sorridendo, dovremmo stare qui fino a domani mattina per passarli tutti in rassegna. È stata comunque ribadita la volontà da parte nostra, ma anche da parte russa, di trovare delle soluzioni negoziate e politiche e non affidate soltanto ai rapporti di forza, anche perché una soluzione che sia solo di forza magari sistema le cose sul momento, ma poi lascia che il fuoco covi sotto la cenere; se non c’è una conciliazione profonda, un impegno di tutti per la pace, la giustizia e il riconoscimento dei diritti di ciascuno, ogni soluzione è precaria». E un caso molto concreto affrontato è stato quello dell’Ucraina: «Tutti qui in Russia conoscono la preoccupazione della Santa Sede e naturalmente dobbiamo lavorare affinché vengano rispettati gli accordi di Minsk, perché la maggior parte non è stata implementata». E «se iniziamo a risolvere qualche problema umanitario, si aprirà la strada anche alla ricerca di una soluzione».


Il problema dei luoghi di culto

Parolin ha detto di aver trovato «ascolto e disponibilità a capire le posizioni» reciproche anche su un tema come quello della restituzione dei luoghi di culto alla Chiesa cattolica, «che qui non è ancora risolto del tutto e che abbiamo trattato in tutti gli incontri»: «Speriamo vivamente che ora si dia seguito concreto a quello che è stato detto. La comunità cattolica si trova in alcuni luoghi in serie difficoltà perché non ha un luogo adibito al culto, ci sono comunità che si riuniscono negli appartamenti; avere luoghi di culto adeguati è un tema che riguarda la libertà religiosa».

Putin ha infine annunciato che la Russia è pronta ad aprire nel 2018 in Vaticano «una mostra dedicata all’eredità spirituale dell’arte russa dalle icone, all’avanguardia», dopo il successo della mostra di dipinti dei Musei Vaticani che si è tenuta alla Galleria Tretyakov di Mosca.

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