lunedì 17 agosto 2015
Dopo Indonesia e Timor Est, ultima tappa della missione ​asiatica del segretario di Stato vaticano. La sfida: creatività nell'annuncio del Vangelo.
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​Il cardinale segretario di Stato vaticano Pietro Parolin è a Singapore, ultima tappa del suo viaggio in Asia. Come in Indonesia e a Timor Est, il porporato a capo della diplomazia vaticana ha incontrato la comunità locale con cui ha celebrato la messa e si è poi intrattenuto con i rappresentanti della Chiesa, religiosi e laici.
Per Parolin, "di fronte al secolarismo aggressivo, la Chiesa ha bisogno di offrire una testimonianza razionale e paziente perché, citando le parole del Papa, quando per una ideologia si tenta di eliminare Dio dalla società, si finisce per adorare gli idoli e uomini e donne perdono dignità e diritti". Dunque, come riferisce Radio Vaticana, occorre "discernere i segni dei tempi e orientare in nome del Vangelo".
"Nel quarto più grande centro finanziario del mondo - ha sottolineato Parolin - la Chiesa ha contribuito al progresso e allo sviluppo sociale anche con l'apporto di laici qualificati. Ma il lavoro non è finito. Dopo 50 anni di indipendenza, che il Paese festeggia aspirando alla pace e alla prosperità, la Chiesa ha un cammino ancora tutto da scrivere: basandosi sul Vangelo, deve risplendere come una luce per la Nazione".
La sfida che il cardinale segretario di Stato vaticano ha lanciato è "quella della creatività nell'annuncio del Vangelo in una società checambia; della missionarietà particolarmente verso le periferie; esoprattutto della collaborazione con tutti gli uomini di buona volontànel valorizzare il ruolo della fede e della morale nella società".
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