martedì 9 settembre 2014
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Un abbraccio è quello che sta avvolgendo la famiglia delle saveriane; un abbraccio ampio, che comprende gente comune e istituzioni. Quasi in un moto di rinnovata consapevolezza che ci fa accorgere di chi – in modo silenzioso e nascosto – opera da sempre per costruire la civiltà dell'amore. Abbraccio che si è concretizzato nella partecipazione alla veglia funebre pregata martedì sera nella Cappella della Casa madre: grazie ad un tam tam, girato via mail, via sms, si è passata la voce di questo appuntamento, cui in tanti non hanno voluto mancare. Per trovare luce e forza nella Parola di Dio e per riaffermare quel legame con le figlie di madre Celestina Bottego, la sioren'na di san Lazzaro, da poco riconosciuta venerabile. E poi le attestazioni di stima, di gratitudine, per la testimonianza di queste missionarie. Così il sindaco Federico Pizzarotti, a nome di tutta l'Amministrazione comunale, stringendosi idealmente a tutta la Congregazione, ricorda "queste tre donne straordinarie, partite dalla Casa Madre di Parma, armate solo della loro fede e della volontà di portare aiuto a migliaia di persone, soprattutto di bambini, che vivono situazioni di miseria estrema, sono state vittime della loro generosità". L'assessore provinciale ai servizi sociali, Marcella Saccani, commossa, rivolge il suo abbraccio “a tutte le missionarie che non temono nulla nel nome della solidarietà". Religiose che – sono le parole del sindaco di Fidenza – rappresentano un esempio “per riaffermare il diritto dei paesi più poveri ad un avanzamento sociale e il dovere dell'Occidente al sostegno di una democrazia non subalterna ad interessi di parte”. Un abbraccio esteso ai familiari, addolorati ma al tempo stesso orgogliosi, che stassera saranno presenti in Cattedrale, alla celebrazione eucaristica. Dove nel “tutto di Cristo”, il tutto di Olga, Lucia e Bernadetta diventa pane per saziare la nostra fame.
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