lunedì 6 febbraio 2012
​Contro la malattia occorre reagire "certamente con le cure appropriate" ma "c'è un atteggiamento decisivo e di fondo con cui affrontare la malattia ed è quello della fede". È quanto ha affermato domenica Benedetto XVI all'Angelus, in vista della Giornata del Malato di sabato prossimo.
IL TESTO DELL'ANGELUS
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Contro la malattia occorre reagire "certamente con le cure appropriate", e in questo senso "la medicina in questi decenni ha fatto passi da gigante": ma "c'è un atteggiamento decisivo e di fondo con cui affrontare la malattia ed è quello della fede". È quanto ha affermato domenica Benedetto XVI all'Angelus, commentando i passi del Vangelo su Gesù che guarisce i malati e in vista della Giornata Mondiale del Malato che ricorrerà sabato prossimo, 11 febbraio, festa della Madonna di Lourdes. Parlando ai fedeli riuniti in una Piazza San Pietro ancora imbiancata dalla neve, il Papa ha ricordato che "la liberazione da malattie e infermità di ogni genere costituì, insieme con la predicazione, la principale attività di Gesù nella sua vita pubblica". "In effetti - ha proseguito -, le malattie sono un segno dell'azione del Male nel mondo e nell'uomo, mentre le guarigioni dimostrano che il Regno di Dio è vicino". Gesù, ha sottolineato, "è venuto a sconfiggere il Male alla radice, e le guarigioni sono un anticipo della sua vittoria, ottenuta conla sua Morte e Risurrezione".Secondo Ratzinger, "la malattia è una condizione tipicamente umana, in cui sperimentiamo fortemente che non siamo autosufficienti, ma abbiamo bisogno degli altri". E, "con un paradosso", ha aggiunto che "la malattia può essere un momento salutare in cui si può sperimentare l'attenzione degli altri e donare attenzione agli altri", pur essendo "sempre una prova, che può diventare anche lunga e difficile". "Quando laguarigione non arriva e le sofferenze si prolungano - ha osservato il Pontefice -, possiamo rimanere come schiacciati, isolati, e allora la nostra esistenza si deprime e si disumanizza".Per Benedetto XVI, però, "la vera risposta, che sconfigge radicalmente il Male", è la fede "nell'amore di Dio"."Come Gesù ha affrontato il Maligno con la forza dell'amore che gli veniva dal Padre, così anche noi possiamo affrontare e vincere la prova della malattia tenendo il cuore immerso nell'amore di Dio", ha rimarcato. Tuttavia, ha concluso, "nella malattia,abbiamo tutti bisogno di calore umano: per confortare una persona malata, più che le parole, conta la vicinanza sincera".
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