mercoledì 18 febbraio 2015
​"Rischiano la vita per salvare gli altri" e "poi devono mettere la loro faccia di fronte a una società che non li capisce". Papa Francesco ha descritto così gli uomini della Guardia Costiera, secondo quanto riferisce la Radio Vaticana.
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"Rischiano la vita per salvare gli altri" e "poi devono mettere la loro faccia di fronte a una società che non li capisce". Papa Francesco ha descritto così gli uomini della Guardia Costiera, secondo quanto riferisce la Radio Vaticana. "Prima di tutto - ha affermato il Papa nell'incontro di martedì sera, alla Domus Santa Marta,  con una delegazione del Corpo - viene la vita di quella gente". "In molti - ha osservato rivolto ai militari - non capiscono ciò che voi fate, ma quando c'è un ferito, occorre fasciare le ferite, curarle, guarire quello che si può, e poi si pensa al resto". All'emergenza degli sbarchi, secondo Bergoglio, "alcuni Paesi d'Europa hanno risposto bene", ma la situazione è complessa, perchè "non è un problema morale che si può risolvere da un giorno all'altro" ma "è lavorare fra la vita e la morte". "Vi ringrazio - ha continuato il Papa sempre rivolto alla Guardia Costiera - per quello che voi fate, davvero, perché rischiate la vita, lasciate la famiglia, e lo avete fatto anche a Capodanno, in un giorno di festa, senza sapere se si possono salvare questi. E poi, quando tornate, l'accusa di tanta gente: 'Perché perdere tempo? Finiamola con questo!' Questo onora voi, onora la vostra forza. Io ho ammirazione per voi, davvero, lo dico, mi sento piccolo davvero di fronte al lavoro che voi fate rischiando la vita, e vi ringrazio di cuore per questo. Ma vi sostengo come posso: con le preghiere e le buone parole e l'affetto".Parole di encomio Bergoglio le ha rivolte anche agli abitanti di Lampedusa che, ha detto, "è stata generosa, così come il suo sindaco che ha coinvolto tutto il popolo e per questo l'isola e i suoi abitanti hanno pagato un prezzo molto costoso: hanno perso turismo e soldi ma hanno salvato vite". "Siete persone ai limiti della vita e della morte, della speranza, della disperazione", ha poi concluso il Papa, indirizzando il suo pensiero anche a un ragazzo eritreo incontrato a Lampedusa durante il suo viaggio, un giovane che, ha ricordato, "cinque volte è stato preso e venduto, fatto schiavo e torturato". (AGI) - CdV, 18 feb. - "Rischiano la vita per salvare gli altri" e"poi devono mettere la loro faccia di fronte "a una società che nonli capisce". Papa Francesco ha descritto così gli uomini dellaGuardia Costiera, secondo quanto riferisce la Radio Vaticana. "Primadi tutto - ha affermato il Papa nell'incontro di ieri sera, allaDomus Santa Marta,  con una delegazione del Corpo - viene la vita diquella gente". "In molti - ha osservato rivolto ai militari - noncapiscono ciò che voi fate, ma quando c'è un ferito, occorrefasciare le ferite, curarle, guarire quello che si può, e poi sipensa al resto". All'emergenza degli sbarchi, secondo Bergoglio,"alcuni Paesi d'Europa hanno risposto bene", ma la situazione ècomplessa, perchè "non è un problema morale che si può risolvereda un giorno all'altro" ma "è lavorare fra la vita e la morte". (AGI)
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