mercoledì 1 marzo 2023
Succede a Checchinato. Il saluto alla diocesi: «Mi affido come un bambino in braccio alla madre». Classe 1965 dal 2018 era vicario generale della arcidiocesi di Otranto
San Severo, don Mengoli è il nuovo vescovo
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Si è respirato questa mattina un clima di festa e di gioia nella cappella del Seminario minore di Otranto per la nomina da parte di papa Francesco di un figlio di questa Chiesa particolare, monsignor Giuseppe Mengoli, a nuovo vescovo di San Severo in Puglia. Il presule eletto, finora vicario generale, succede a Giovanni Checchinato chiamato dal Pontefice a guidare, dal 10 febbraio scorso, l’arcidiocesi di Cosenza-Bisignano dopo la prematura scomparsa del suo pastore Francesco Nolé. La diocesi di San Severo, nel cuore del Gargano, fino alla nomina ieri è stata retta in questi mesi dall’amministratore diocesano don Luigi Rubino.
L’annuncio è stato dato a mezzogiorno dall’arcivescovo di Otranto, Donato Negro, alla presenza dello stesso monsignor Mengoli, e di una rappresentanza del clero e dei laici. Anche a San Severo è arrivata la stessa comunicazione in contemporanea con la Sala Stampa della Santa Sede. «La notizia è motivo di gioia per l’intera diocesi – è stato l’augurio di monsignor Negro – che ringrazia il Signore per aver eletto uno dei suoi figli a successore degli apostoli». Cariche di affetto sono state le parole indirizzate in un messaggio a don Mengoli «fratello e vescovo Giuseppe» dall’arcivescovo di Lecce, Michele Seccia, che ha guidato, tra l’altro, la diocesi di San Severo dal 1997 al 2006 per «un buono e fecondo ministero episcopale».
Nato il 16 marzo 1965 a Collepasso in provincia di Lecce – nella cittadina ieri sono suonate le campane a festa – Mengoli è stato ordinato sacerdote il 1 luglio 1989 per l’arcidiocesi di Otranto. Ha frequentato il Seminario diocesano e il Seminario liceale regionale di Taranto; da alunno del Pontificio Seminario Romano Maggiore, ha ottenuto la licenza in teologia alla Pontificia Università Gregoriana di Roma e, successivamente, il dottorato alla Lateranense di Roma. Come significativi sono stati gli incarichi rivestiti in questi anni proprio in seno alla sua Chiesa particolare: è stato vice parroco nella Cattedrale e parroco di Santo Spirito a Botrugno, prima di approdare a Maglie ed essere nominato alla guida della chiesa di Maria Santissima Immacolata, ricoprendo dal 2018 anche l’incarico di vicario generale dell’arcidiocesi. In una nota la diocesi di San Severo si sente già vicina al suo pastore a cui già da adesso «va il nostro più affettuoso augurio con il sostegno della preghiera». La diocesi a cui è destinato don Mengoli conta quasi 120mila abitanti .
Dal presule eletto è arrivata oggi – in un messaggio scritto e rivolto alla “sua” nuova diocesi – un grazie al Signore che «mi chiama ancora una volta a servirlo nella Chiesa e nel mondo, nonostante la mia pochezza». E poi un grazie al Papa che «ha riposto in me la sua fiducia con la nomina episcopale». Quindi un ringraziamento al suo predecessore Checchinato, per «avermi fatto sperimentare la sua paternità: in tante maniere mi ha spronato a cercare, con il cuore grato, il Signore prima di tutto e poi la ringrazio perché mi ha insegnato a non misurare mai ciò che si dona ai fratelli, poiché il debito che abbiamo verso di loro è sempre più grande di ciò, che possiamo dare». «Vi chiedo di sostenermi con la vostra preghiera e con quella delle vostre comunità – ha concluso –. Il coacervo dei pensieri mi rassicura solo il fatto che la Chiesa appartiene al Signore, che ogni persona è opera delle sue mani e che la salvezza, anche se passa dalle nostre manie già stata ratificata sulla croce. A me è chiesto solo di affidarmi, "come un bambino svezzato in braccio a sua madre"».

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