lunedì 15 giugno 2015
Le famiglie reagiscano alla colonizzazione ideologica. Appello alla citta di Roma: “rinascita morale e spirituale”. (IL TESTO) VALLINI Educare alla fede è arduo se manca aiuto genitori
L'ANGELUS Tutti siano responsabili della cura del creato
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​Le differenze tra uomo e donna fanno crescere i figli. Le famiglie reagiscano alla colonizzazione ideologica. Così il Papa aprendo in una piazza S. Pietro gremita da 20mila fedeli , il Convegno ecclesiale della Diocesi di Roma. Francesco ha parlato a braccio a catechisti, sacerdoti, operatori pastorali e soprattutto ai genitori, alla cui responsabilità educativa e evangelizzatrice il Convegno è dedicato. “Seminate amore” – ha raccomandato ai genitori – “ e ricordate che i figli sono sacri”. Una grande gioia esplode in piazza S. Pietro quando il Papa e vescovo di Roma raggiunge il sagrato della Basilica fermandosi più volte con l’auto per stringere le mani e abbracciare i bambini. A salutarlo è la sua diocesi, “che” dice il cardinale vicario Agostino Vallini, ”da anni attua una pastorale in uscita. Ora ci appassiona la sfida di trasmettere la fede alle nuove generazioni a partire dai genitori”Ed è a loro, che il Papa si rivolge prendendo la parola, dopo l'invocazione allo S. Santo. Proseguiamo insieme, afferma, sul cammino di trasmissione della fede di cui questa città ha tanto bisogno per una “rinascita morale e spirituale”: “La nostra città deve rinascere moralmente e spiritualmente, perché sembra che tutto sia lo stesso, che tutto sia relativo; che il Vangelo è sì una bella storia di cose belle, è bello leggerlo, ma rimane lì, un’idea.”E’ un impegno grande specie pensando agli adolescenti che si trovano ad affrontare “le colonizzazioni ideologiche che avvelenano l’anima e la famiglia”: “Queste colonizzazioni ideologiche, che fanno tanto male e distruggono una società, un Paese, una famiglia. E per questo abbiamo bisogno di una vera e propria rinascita morale e spirituale.”Su tre parole semplici, circa il  mistero di essere genitori, Francesco si sofferma. La prima è la vocazione: perché diventare papà e mamma, dice, è una chiamata di Dio “ad amarsi totalmente e senza riserve, cooperando con Dio in questo amore e nel trasmettere la vita ai figli.”: “Il Signore vi ha scelti per amarvi e trasmettere la vita. Queste due cose: la vocazione dei genitori. Questa è una chiamata bellissima perché ci fa essere, in modo del tutto speciale ad immagine e somiglianza di Dio. Diventare papà e mamma significa davvero realizzarsi pienamente, perché è diventare simili a Dio”Chiamati dunque ad amarsi e a credere nella bellezza dell’amore: è questo che i vostri figli guardano, ammonisce il Papa, non lo dimenticate: “Per un figlio non c'è insegnamento e testimonianza più grande che vedere i propri genitori che si amano con tenerezza, si rispettano, sono gentili tra di loro, si perdonano a vicenda: ciò che riempie di gioia e di felicità vera il cuore dei figli. I figli, prima di abitare una casa fatta di mattoni, abitano un'altra casa, ancora più essenziale: abitano l'amore reciproco dei genitori”.La seconda parola su cui riflettere è comunione. “Essere genitori”, ricorda Francesco, “si fonda nella diversità biblica di essere maschio e femmina: “Questa è la ‘prima’ e più fondamentale differenza, costitutiva dell'essere umano. E’ una ricchezza. Le differenze sono ricchezze. C’è tanta gente che ha paura delle differenze, ma sono ricchezze”. Una diversità che diventa complementarietà e reciprocità, sottolinea Francesco,che fa crescere i coniugi, ma soprattutto matura i figli: “Figli maturano vedendo papà e mamma così; maturano la propria identità in confronto con l’amore che hanno papà e mamma, in confronto con questa differenza”.Una diversità che va custodita, avverte il Papa, ma, se dovesse trasformarsi in tensione, dice, dovete chiedere aiuto innanzitutto a Dio e poi “se la separazione sembra inevitabile” sappiate che la “Chiesa vi porta sempre nel cuore e che il vostro compito educativo non si interrompe”. Da qui la sua preghiera:” Non usate i figli come ostaggi”: “Mai, mai parlare ai figli male dell’altro! Mai! Perché loro sono le prime vittime di questa lotta e – permettetemi la parola – anche di questo odio, tante volte, fra i due. I figli sono sacri. Non ferirli!”L’ultimo impegno che Francesco lascia ai genitori è la missione. ”Il dono del matrimonio è missione”, dice:“siete collaboratori dello Spirito Santo che ci sussurra le parole di Gesù, siatelo anche per i vostri figli”:“Essi impareranno dalle vostre labbra e dalla vostra vita che seguire il Signore dona entusiasmo, voglia di spendersi per altri, dona speranza sempre, di fronte alle difficoltà e ai dolore, perché non si è mai soli, ma sempre con il Signore e con i fratelli”Ma le ultime parole del Papa prima delle preghiere finali e dell’affidamento alla Vergine sono rivolte ai nonni. Loro, che hanno salvato la fede in tanti Paesi dove era proibito praticare la religione, loro che insegnavano le preghiere ai bambini. Loro hanno la saggezza,non ve ne vergognate, ripete il Papa, “tenerli a casa è una ricchezza”.
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