venerdì 5 dicembre 2008
«Vita, famiglia, libertà di educazione sono diritti inalienabili», ha detto il Papa al nuovo ambasciatore argentino. E ai teologi chiede: «Promuovete la legge morale naturale».
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Papa Benedetto XVI, ricevendo oggi il nuovo ambasciatore argentino  presso la Santa Sede, è tornato a difendere i «valori non negoziabili», da matrimonio tra uomo e donna alla difesa della vita umana, contro ogni forma di aborto e eutanasia. «Il secolo XXI - ha spiegato Benedetto XVI al neo ambasciatore argentino,  Juan Pablo Cafiero - mostra con sempre maggiore chiarezza la necessità di forgiare la vita personale, familiare e sociale secondo i valori irrinunciabili della persona e di tutta la comunità». «Tra questi - ha aggiunto -  bisogna sottolineare il sostegno alla famiglia basata sul matrimonio tra un uomo e una donna, l'orientamento per una morale i cui principi sono iscritti nello stesso intimo dell'anima umana, lo spirito di sacrificio e di solidarietà, che si manifesta in modo speciale quando le circostanze sono particolarmente avverse, la difesa della vita umana dal concepimento fino al suo termine naturale, lo sradicamento della povertà, la lotta contro la corruzione, l'adozione di mezzi utili per far sì che i genitori abbiamo il diritto inalienabile di educazione sui propri figli». Promuovere la legge naturale. In un diverso discorso, pronunciato ai partecipanti alla sessione plenaria della Commissione teologica internazionale,  il Papa ha sostenuto il dovere di promuovere il «valore irrinunciabile della legge morale naturale», che è «necessario» e «urgente». :Nel suo discorso, il pontefice ha anche ribadito «la necessità e l'urgenza, nel contesto odierno, di creare nella cultura e nella società civile e politica le condizioni indispensabili per una piena consapevolezza del valore irrinunciabile della legge morale naturale».«La legge naturale - sottolinea il Papa - costituisce la vera garanzia offerta ad ognuno per vivere libero erispettato nella sua dignità di persona, e per sentirsi difeso da qualsivoglia manipolazione ideologica e da ogni sopruso perpetrato in base alla legge del più forte». Sul ruolo dei teologi, papa Ratzinger ha evidenziato come «in una società planetaria com'è quella che oggi va formandosi, ai teologi viene spesso chiesto dall'opinione pubblica di promuovere il dialogo fra le religioni e le culture, di contribuire allo sviluppo di un'etica che abbia come proprie coordinate di fondo la pace, la giustizia, la difesa dell'ambiente naturale. In questa prospettiva - prosegue - ai teologi si chiede pure di offrire risposte adeguate a cui rifarsi per superare le alienazioni che condizionano e opprimono la vita dei singoli individui. Ovviamente, queste sono tutte legittime preoccupazioni, che si debbono certo tenere in attenta considerazione. E tuttavia - conclude il papa - non si può sottacere che l'identità della teologia non si trova a questo livello di problematiche e di esigenze».
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