giovedì 12 gennaio 2012
​Alle istituzioni "è affidato il compito "di essere esemplari nel rispetto delle leggi" e "di emanare provvedimenti giusti ed equi". Lo ha affermato Benedetto XVI parlando oggi agli amministratori di Roma e del Lazio. Il Pontefice ha affrontato il problema degli immigrati e ha chiesto attenzione per i giovani.
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"È importante che maturi un rinnovato umanesimo nel quale l’identità dell’essere umano sia compresa con la categoria di persona”, perché “la crisi attuale ha nelle sue radici anche l’individualismo, che oscura la dimensione relazionale dell’uomo e lo conduce a chiudersi nel proprio piccolo mondo, ad essere attento a soddisfare innanzitutto i propri bisogni e desideri, preoccupandosi poco degli altri”. È l’appello rivolto oggi dal Papa agli amministratori del Comune di Roma, della Provincia e della Regione Lazio. “La speculazione nelle locazioni, l’inserimento sempre più faticoso nel mondo del lavoro per i giovani, la solitudine di tanti anziani, l’anonimato che caratterizza spesso la vita nei quartieri delle città e lo sguardo a volte superficiale sulle situazioni di emarginazione e di povertà, non sono forse conseguenza di questa mentalità?”, si è chiesto Benedetto XVI. “Riscoprire questa relazionalità come elemento costitutivo della propria esistenza è il primo passo per dare vita a una società più umana”, l’ammonimento del Papa, che ha citato il famoso apologo di Menenio Agrippa, riportato da Tito Livio nella sua Storia di Roma, per ricordare che “è compito anche delle Istituzioni favorire la crescita della coscienza di essere parte di un’unica realtà, in cui ognuno, a somiglianza del corpo umano, è importante per il tutto”.La crisi attuale, ha continuato Benedetto XVI, “può essere un’occasione per l’intera comunità civile di verificare se i valori posti a fondamento del vivere sociale abbiano generato una società più giusta, equa e solidale, o se non sia, invece, necessario un profondo ripensamento per recuperare valori che sono alla base di un vero rinnovamento della società e che favoriscano una ripresa non solo economica, ma anche attenta a promuovere il bene integrale della persona umana”. In questo contesto, “la comunità cristiana è impegnata in una costante opera educativa, in particolare verso le nuove generazioni”, diffondendo quei “valori che per secoli hanno fatto di Roma una luce per il mondo”.Accoglienza, solidarietà e legalità: sono questi, per il Papa, i “valori fondamentali per guardare all’inizio dell’anno con maggiore serenità”, a partire dalla consapevolezza che “il destino di ognuno è legato a quello di tutti”. Ai politici romani e laziali, il Papa ha raccomandato l’attenzione ai giovani, “per evitare che cadano vittime di organizzazioni illegali, che offrono facili guadagni e non rispettino il valore della vita umana”: “Una società solidale – ha spiegato – deve sempre avere a cuore il futuro delle nuove generazioni, predisponendo adeguate politiche che garantiscano un alloggio a costi equi e che facciano tutto il possibile per assicurare un’attività lavorativa”.
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