sabato 3 maggio 2014
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Un incoraggiamento nel lavoro di riconciliazione e di ricostruzione della società civile nello Sri Lanka è venuto da papa Francesco nel discorso consegnato ai vescovi dell'isola, ricevuti stamani in occasione della visita ad limina. Il Papa ha ricordato l'impegno delle realtà legate alla Chiesa cattolica ed ha esortato a rispettare la dignità e il primato della famiglia.    "Lo Sri Lanka - ha detto il Papa - non è solo un Paese con diversità etniche ma anche di tradizioni religiose diverse", pertanto è importante il dialogo interreligioso per promuovere la conoscenza e l'arricchimento reciproco. Il Pontefice però non ha nascosto l'ascesa di estremisti religiosi che "nel promuovere un falso senso di unità nazionale basato su una singola identità religiosa, hanno creato tensioni attraverso vari atti di intimidazione e di violenza". La Chiesa, ha sottolineato, deve rimanere salda nonostante le tensioni che potrebbero minare i rapporti tra le diverse fedi. Papa Francesco ha ricordato anche il contributo che danno i sacerdoti nella promozione della riconciliazione e del dialogo. Sono "una grande benedizione e un frutto diretto dei semi missionari piantati molto tempo fa". Da qui l'invito ai vescovi ad essere "padri" "attenti alla formazione umana, intellettuale, spirituale e pastorale" non solo durante il seminario ma "per tutta la vita". Un particolare pensiero il Papa lo ha rivolto ai consacrati, alle consacrate e ai laici, "la loro vocazione è fondamentale per la diffusione del Vangelo" soprattutto nelle zone rurali.
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