sabato 15 aprile 2023
Si rinnova la festa istituita da Giovanni Paolo II e ispirata a santa Faustina Kowalska. La misericordia è uno dei grandi temi del pontificato di Francesco
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Si celebra oggi, domenica in Albis, la festa della Divina Misericordia, istituita da san Giovanni Paolo II nel 1992. Il Pontefice conosceva fin da giovane le visioni di suor Faustina Kowalska, la religiosa mistica polacca vissuta Lagiewniki, alle porte di Cracovia, nella cui chiesa il giovane Karol Wojtyla si fermava a pregare sulla strada che lo conduceva alla fabbrica Solvay, quando durante la guerra aveva fatto l’operaio. Divenuto Papa, Giovanni Paolo II (che alla divina misericordia aveva dedicato anche una delle sue encicliche, Dives in Misericordia, del 1980) estese alla Chiesa universale una festa che nella sua diocesi di origine era stata introdotta ufficialmente nel 1985 dal cardinale Franciszek Macharski con la Lettera Pastorale per la Quaresima, ma che a livello popolare esisteva già da decenni. Lo stesso Giovanni Paolo II beatificò suor Faustina nel 1993 e la proclamò santa nel 2000.

Anche Francesco, papa che ha fatto della misericordia uno dei capisaldi del suo pontificato, si è inserito nel solco del suo predecessore. Nel 2021, in piena pandemia, si recò a Santo Spirito in Sassia - a due passi da piazza san Pietro e di fronte alla Casa generalizia dei Gesuiti - per celebrare la Messa nella chiesa che era stata dedicata proprio alla Divina Misericordia. Nell’omelia, in quella occasione, il Papa ricordò: «A Pasqua, succede qualcosa di nuovo. E avviene nel segno della misericordia. Gesù rialza i discepoli con la misericordia – li rialza con la misericordia – e loro, misericordiati, diventano misericordiosi. È molto difficile essere misericordioso se uno non si accorge di essere misericordiato». Poi invitò ad accostarsi spesso al sacramento della misericordia, che è la confessione e, una volta perdonati, a usare misericordia anche verso gli altri. «Sorella, fratello, vuoi una prova che Dio ha toccato la tua vita? Verifica se ti chini sulle piaghe degli altri. Non rimaniamo indifferenti. Non viviamo una fede a metà, che riceve ma non dà, che accoglie il dono ma non si fa dono. Siamo stati misericordiati, diventiamo misericordiosi. Perché se l’amore finisce con noi stessi, la fede si prosciuga in un intimismo sterile. Senza gli altri diventa disincarnata. Senza le opere di misericordia muore». Anche lo scorso anno ha celebrato la Messa, ma nella Basilica di San Pietro, in occasione della ricorrenza.

La festa della Divina misericordia coincide con la domenica dopo Pasqua, perché cui fu chiesto da Gesù a Santa Faustina nelle visioni mistiche da questa tramandateci nel suo Diario. «Io desidero che vi sia una festa della Misericordia. Voglio che l’immagine, che dipingerai con il pennello, venga solennemente benedetta nella prima domenica dopo Pasqua; questa domenica deve essere la festa della Misericordia». E anche la scelta della data proviene da quelle visioni. La santa mistica annotò infatti: «Ora vedo che l’opera della Redenzione è collegata con l’opera della Misericordia richiesta dal Signore”, dal momento che il Risorto le avrebbe detto «Le anime periscono, nonostante la Mia dolorosa Passione (...). Se non adoreranno la Mia misericordia, periranno per sempre». La preparazione alla festa avviene attraverso una novena che comincia il Venerdì Santo e che si svolge con la recita della Coroncina alla Divina Misericordia.

Suor Faustina ( 25 agosto 1905 ; 5 ottobre 1938) morì a soli 33 anni. La sua festa ricorre il 5 ottobre. Le sue reliquie si trovano a Cracovia-Lagiewniki, nel santuario, che Papa Wojtyla visitò il 17 agosto 2002, affidando alla Divina Misericordia le sorti del mondo con una bellissima preghiera in cui tra l’altro si legge: «Eterno Padre, per la dolorosa Passione e la Risurrezione del tuo Figlio, abbi misericordia di noi e del mondo intero!».

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