venerdì 4 marzo 2011
Presentato oggi il documento preparatorio del sinodo che si terrà nell'ottobre 2012, elaborato sulla base dei suggerimenti giunti al Papa dalle Conferenze episcopali e dai corrispondenti organi delle Chiese Orientali in comunione con Roma.
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La nuova evangelizzazione, alla quale è chiamata la Chiesa nel Terzo Millennio, dovrà operare anche una "critica degli stili di vita, delle strutture di pensiero e di valore, dei linguaggi costruiti per comunicare". Lo affermano i vescovi di tutto il mondo, i cui contributi sul tema sono stati raccolti nei Lineamenta pubblicati oggi dalla segreteria generale del prossimo Sinodo, che si terrà nell'ottobre 2012 sul tema, appunto, della Nuova Evangelizzazione.Lo "scenario culturale di fondo" con cui i cristiani devono confrontarsi è quello di una "profonda secolarizzazione", che, si legge nel testo, "ha perso la capacità di ascoltare e comprendere il Vangelo come un messaggio vivo e vivificante" e immagina il mondo e l'umanità "senza riferimento alla trascendenza".Nel testo, i vescovi sottolineano che "i discorsi diretti e forti contro Dio, la religione e il cristianesimo" sono diminuiti, ma proprio questo "tono dimesso" ha permesso alla secolarizzazione di "invadere la vita quotidiana delle persone e sviluppare una mentalità in cui Dio è di fatto assente, in tutto o in parte, dall'esistenza e dalla coscienza umana".Il documento sollecita anche "un'autocritica del cristianesimo moderno, che deve sempre di nuovo imparare a comprendere se stesso a partire dalla proprie radici". L'"apologia della fede" può richiedere di "imparare un nuovo stile", "uno stile globale che abbraccia il pensiero e l'azione, i comportamenti personali come testimonianza pubblica, la vita interna delle nostre comunità e il loro slancio missionario".Nel testo elaborato sulla base dei suggerimenti giunti  dalle Conferenze Episcopali e dai corrispondenti organi delle Chiese Orientali in comunione con Roma, è denunciata poi l'influenza che ha anche sui cristiani la "cultura mediatica e digitale" che favorisce una "profonda concentrazione egocentrica su di sè e sui soli bisogni individuali", la "perdita del valore oggettivo dell'esperienza della riflessione e del pensiero", ed una "progressiva alienazione della dimensione etica e politica della vita, che riduce l'alterità al ruolo funzionale di specchio e spettatore delle mie azioni"."Il punto finale a cui possono condurre questi rischi - concludono i Lineamenta - è quello che viene chiamato cultura dell'effimero, dell'immediato, della appartenenza, ovvero una società incapace di memoria e di futuro".DENUNCIARE INFEDELTA' E SCANDALI NELLE COMUNITA' CRISTIANELa lotta intransigente di Benedetto XVI contro gli abusi sessuali compiuti da ecclesiastici è appoggiata e condivisa dagli Episcopati di tutto il mondo. È quanto emerge sempre dai Lineamenta. La Chiesa deve avere, si legge nel testo diffuso oggi, "il coraggio di denunciare le infedeltà e gli scandali che emergono nelle comunità cristiane, come segno e conseguenza di momenti di fatica e stanchezza" nel compito dell'annuncio evangelico. Il documento preparatorio dell'assemblea dei vescovi di tutto il mondo richiama "il coraggio di riconoscere le colpe; la capacità di continuare a testimoniare Gesù Cristo mentre raccontiamo il nostro continuo bisogno di essere salvati, sapendo che, come ci insegna l'apostolo Paolo, possiamo guardare le nostre debolezze perché in questo modo riconosciamo la potenza di Cristo che ci salva".
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