martedì 17 febbraio 2015
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​Oggi 17 febbraio alle ore 13.30 si è spento mons. Antonio Lanfranchi, 69 anni, circondato dai parenti, dai collaboratori e medici che in questi mesi lo hanno assistito. Dello scorso maggio la notizia della malattia, un lungo ricovero e poi il ritorno, per alcuni mesi fecondi, all'impegno pastorale, accolto con gioia dalla comunità. Era il 14 marzo 2010, la domenica dell'ingresso del vescovo Antonio Lanfranchi a Modena, inviato da Cesena a questa comunità. Per la prima volta in quella giornata i modenesi conobbero il sorriso, la sollecitudine paterna, l'attenzione ad ogni singola persona, l'amore per il Vangelo e la sua comunità: tutte le caratteristiche che hanno contrassegnato il suo - troppo breve - ministero episcopale.  Nato nel 1946, sacerdote dal 1971, Lanfranchi è stato prima vescovo della diocesi di Cesena-Sarsina, dal 2003, la sua ordinazione episcopale avvenne l'11 gennaio dello stesso anno, per arrivare poi a Modena, centesimo vescovo della diocesi modenese, il terzo arcivescovo-abate. Dello scorso maggio la notizia della sua malattia, che ha affrontato nello spirito di servizio e di offerta per tutta la comunità diocesana. Intervistato dai giovani, in uno dei "martedì del vescovo" di Avvento, nello scorso dicembre, quando, in una tregua della malattia, riusciva a partecipare agli appuntamenti pastorali, aveva trovato il senso di quanto gli stava accadendo, il senso della sofferenza proprio nel mistero di Dio, nella sua vicinanza, nella forza di arrendersi non tanto alla malattia, ma a Colui che dà senso ad ogni esistenza. Sarà il cardinal Carlo Caffarra, arcivescovo di Bologna, a presiedere giovedì 19 febbraio alle 15 in cattedrale a Modena. Questa sera alle 21, invece, la comunità diocesana si raccoglierà in preghiera per il suo vescovo per una veglia in Duomo, presieduta dal vicario generale, Giacomo Morandi. Mercoledì 18 febbraio, alle 21 in duomo, un'altra veglia di preghiera sarà animata dai giovani della diocesi e guidata da don Stefano Violi.
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