martedì 20 marzo 2012
COMMENTA E CONDIVIDI
L'Unione Europea è pronta a legiferare contro le discriminazioni, ma nei fatti poi si va contro la libertà dei cristiani. È una delle contraddizioni europee sottolineate da Martin Kugler, uno dei responsabili dall’Osservatorio sull’intolleranza e la discriminazione religiosa in Europa, con sede a Vienna.Il Rapporto prende in considerazione l’Europa occidentale e non l’Est. Perché?Siamo più preoccupati della situazione che esiste nei Paesi dell’area occidentale europea. Soprattutto verifichiamo una tendenza a forzare chi non è d’accordo, a mettere quasi sotto accusa chi professa i valori cristiani. Nel nome della libertà si limita la libertà dei credenti a professare i loro valori ed il loro credo. Abbiamo accertato problemi relativi all’esercizio del proprio credo, come cristiani, nel lavoro professionale: l’obiezione di coscienza dei medici viene impedita; ai farmacisti in Francia non è permesso obiettare nella vendita dei medicinali contraccettivi. In Spagna il precedente governo aveva limitato la libertà dei docenti nel presentare temi religiosi. L’intolleranza nei media, la propaganda attraverso la televisione, sono tutti eventi reali e accertati. Avanza un’interpretazione restrittiva della libertà di coscienza che, guarda caso, colpisce i valori cristiani. Il Rapporto lo certifica con accuratezza. Solo con un approccio diverso l’Europa potrà ritrovare quella nozione di libertà che è alla base della sua fondazione.Per quale motivo?Molti politici giovani e anche numerosi giornalisti conoscono assai poco il cristianesimo, la fede, i valori cristiani. Così è possibile ed è anche facile venire manipolati. Verifichiamo, quando accade, che dietro non si cela una vera e propria premeditazione piuttosto, semplicemente, l’ignoranza: ignoranza utilizzata e sfruttata dai gruppi di pressione. Questi attivano le molte lobbies che oramai agiscono a livello sociale e mediatico. Ad esempio sono molto attive le organizzazioni omosessuali e i gruppi lesbici. I loro valori si pongono su una linea diversa da quella cristiana e agiscono per fare in modo che la religione venga relegata ai margini; promuovono il sesso libero, il diritto all’aborto, il femminismo radicale, e chi non è d’accordo viene di fatto discriminato. Si tratta di un fenomeno crescente. Forse in Italia è diverso perché la tradizione religiosa e i valori restano ancora radicati nella società e nella cultura, ma in molti Paesi dell’Europa occidentale nasce una nuova intolleranza verso i cristiani basata su pregiudizi intellettuali, che riempie l’atmosfera sociale e culturale.Cosa occorre fare?Intendiamo aiutare le persone a capire che il fanatismo va contrastato. Per questo è importante la diffusione del nostro Rapporto, tra i politici e anche tra i giornalisti come primi destinatari dell’analisi della situazione.E per la Chiesa cattolica?I cristiani laici devono prendere sul serio la loro responsabilità nella società: non solo i vescovi devono intervenire pubblicamente ma anche i laici. C’è un secolarismo che dilaga, a Bruxelles e altrove, mette paura, impedisce di parlare delle proprie convinzioni religiose ed etiche, a volte anche i politici che si professano cristiani stentano a difendere i valori cristiani. Dunque c’è un dovere dei laici cattolici, e dei giovani in modo particolare, a impegnarsi di più, nei media e a livello sociale, e a valutare i politici per quello che dicono e che fanno. Solo così si potrà modificare la rotta di queste società. <+nero>(F.Mas.)
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: