mercoledì 4 maggio 2016
COMMENTA E CONDIVIDI
Bulgaria, Macedonia, Kosovo, Romania, Moldavia e Azerbaigian. Sosterà in queste nazioni la statua della Madonna di Nazareth che, benedetta da papa Francesco il 6 aprile scorso, in questo avvio di maggio ha inizato una visita nell’Est europeo per sostenere con la sua materna assistenza la Nuova evangelizzazione secondo le indicazioni della Lettera apostolica Tertio millennio ineunte di San Giovanni Paolo II e dell’Esortazione apostolica Evangelii gaudiumdi Papa Francesco. L’iniziativa non è nuova, perché la statua ha già fatto una ' Peregrinatio mondiale' dal marzo 1998 al 9 gennaio del 2000, visitando 35 Paesi di qua e di là degli oceani - compreso quello Indiano - per preparare i fede- li all’Anno giubilare, accompagnata dall’augurio del Papa che l’aveva incoronata solennemente in Vaticano, compiaciuto «per tale iniziativa mariana in preparazione del Grande Giubileo…. provvida occasione di rinnovato annuncio del Vangelo e di gioiosa testimonianza cristiana». La Peregrinatiosuppone il cammino; per questo la statua che visiterà l’Oriente europeo è colta nel momento in cui scende gli scalini della casa di Nazareth per andare dalla cugina Elisabetta. È giovanissima, sorridente, i piedi nudi, i capelli raccolti sotto un velo che ne accompagna la pettinatura sollevata da un’ala di vento e avvolta in una veste bianco-azzurra, abbellita da una galassia di piccole, bianchissime stelle. Sul capo splendono le tradizionali dodici stelle sollevate verso il cielo. Unanime lo stupore e l’ammirazione della gente che sul finire del secolo scorso incontrò qua e là per il mondo: «È viva! La Madonna è viva!». L’aveva voluta così il promotore della più lunga Peregrinatio della storia, il frate cappuccino padre Giovanni Maria Leonardi da Pesaro, che si avventurò nell’impresa, consapevole delle difficoltà che avrebbe incontrato, ma certissimo dei grandi benefici che ne sarebbero derivati ai cristiani che l’avrebbero accolta nelle loro chiese. I frutti furono infatti copiosi e significativi, riassunti così da don Gabriele Amorth: «Godo dei successi di Maria e attendo con ansia, in questo mondo così deviato, il desiderato trionfo del Cuore immacolato di Maria. Anche questa magnifica Peregrinatio mondiale è stato un sicuro contributo». La seconda Peregrinatio, che inizierà in Bulgaria (dove starà fino al 14 maggio), si svolgerà in un mondo diverso: quello ortodosso, notoriamente devotissimo della Theotokose per i cui teologi ella non è 'superiore' o 'diversa' dagli uomini, ma è 'luminosa', come conviene alla Mêtêr Theou (Madre di Dio), e com’è scritto nelle icone in cui è rappresentata quasi sempre con il Bambino Gesù, insieme a tre stelle dipinte sul maphorion (mantello): una sulla fronte e le altre due sulle spalle, simboli della verginità ante partum( prima del parto), in partu (nel parto), post partum (dopo il parto). L’esperienza mariana della Tradizione orientale si esprime essenzialmente nel linguaggio innico della poesia religiosa (famosissimo l’Akatistosche riassume tutta la Teologia mariana centrata sul mistero), nella raffinata arte 'retorica' delle omelie dei Padri antichi e recenti, nei colori e nelle linee dell’iconografia. Probabilmente gli ortodossi avrebbero preferito vedere tra loro una bella icona in luogo della statua, ma nessuno dubita che per questo alla Panaghìa (tutta santa) verrà a mancare l’omaggio che l’oriente cristiano le riserva in un modo così caratteristico e per noi sorprendente. Anche per gli ortodossi lei occupa un posto speciale nella coscienza dei fedeli ed è un perenne invito a riscoprire e vivere i valori morali e gli obiettivi spirituali dimen-ticati, nonché il vero prototipo della morale e della virtù. Sono gli stessi obiettivi che si propone la Nuova evangelizzazione che, in sintesi, papa Francesco nella Evangelii gaudium ha definito «un movimento rinnovato verso chi ha smarrito la fede e il senso profondo della vita». © RIPRODUZIONE RISERVATA Particolare della statua mariana
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: