giovedì 9 giugno 2022
Al via domani la 44ª edizione del cammino notturno promosso da Comunione e liberazione. Fissato a duemila il tetto dei partecipanti. La Messa prima della partenza celebrata da Zuppi
L'edizione del Pellegrinaggio Macerata-Loreto del 2018: vi parteciparono centomila persone

L'edizione del Pellegrinaggio Macerata-Loreto del 2018: vi parteciparono centomila persone

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La speranza è l’unica scelta ragionevole di fronte ai drammi che il mondo sta vivendo: prima la pandemia (da cui non siamo ancora del tutto usciti), adesso la guerra. E il pellegrinaggio a piedi da Macerata a Loreto, che riprende il suo normale percorso dopo le due precedenti edizioni svoltesi in forma ridotta e simbolica, vuole offrire a ognuno la possibilità di guardare alla propria vita con fiducia e di aprirsi al Mistero attraverso la preghiera, le testimonianze, i momenti di riflessione, l’aiuto reciproco, i canti che allieteranno la fatica del cammino notturno. E anche il silenzio avrà un suo valore.

“A Dio tutto è possibile”, è il tema del 44° pellegrinaggio alla Santa Casa proposto da Comunione e liberazione che prenderà il via domani dall’Arena Sferisterio: vi potranno partecipare “in presenza”, però, soltanto duemila persone, quelle che si sono prenotate nei mesi scorsi. Il numero limitato, così distante dai centomila che eravamo abituati a vedere nell’era pre-Covid, dipende dalle misure di sicurezza concordate nel dialogo con le autorità istituzionali. Ma saranno rappresentate tutte le regioni d’Italia e una delegazione arriverà anche dalla Svizzera. A ispirare il titolo dell’edizione 2022, in un momento difficile per l’umanità intera, è stata una frase di don Luigi Giussani: «Ciò che è impossibile agli uomini, non è impossibile a Dio». Da qui nasce una «speranza certa». Una nuova visione della comunità.

Aprirà il programma, alle 20.30, la concelebrazione eucaristica presieduta dal cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei. Saranno presenti i vescovi delle Marche. La marcia, guidata dal fondatore del pellegrinaggio, Giancarlo Vecerrica, vescovo emerito di Fabriano-Matelica, inizierà appena finita la funzione religiosa con la consegna della croce che fu donata da Giovanni Paolo II nel 1993 e che sarà portata da giovani studenti in testa al corteo. L’itinerario è quello delle origini: 28 chilometri tra borghi, campagne e colline del Maceratese. Si reciterà il rosario, si accenderanno le fiaccole colorate per illuminare i passi. Gli abitanti dei paesi lungo il percorso come sempre accoglieranno i pellegrini davanti l’uscio di casa, o ai margini delle strade. L’arrivo sul sagrato della basilica lauretana è previsto alle 6 di domenica, al primo chiarore dell’alba, dopo aver recitato, sull’ultima salita, l’atto di consacrazione a Maria. Ogni intenzione di preghiera verrà consegnata ai piedi della Madonna Nera.

Chi non ha potuto iscriversi, «e sono migliaia, a giudicare dalle intenzioni di preghiera che ci sono state inviate», precisa il presidente del Comitato organizzatore, Ermanno Calzolaio, potrà seguire l’evento attraverso i mezzi di comunicazione: radio locali, televisioni del circuito Corallo (Tv2000 trasmetterà in diretta l’arrivo a Loreto), il canale youtube del Pellegrinaggio (che seguirà tutta la marcia). «Affrontiamo questa esperienza ancora una volta con stupore e trepidazione – ha aggiunto Calzolaio –, nonostante la difficoltà del momento abbiamo raccolto il grido e la domanda di più persone, perché il cuore dell’uomo è la vera risorsa di questi tempi». Tra le testimonianze previste, quella di Elena Mazzola, che a Kharkiv, in Ucraina, è presidente di Emmaus, un’organizzazione non profit che si occupa di aiutare i giovani disabili e orfani: racconterà la sua esperienza nelle zone di guerra e sarà accompagnata da quattro ragazze ucraine sue amiche, scappate dai bombardamenti e rifugiate come lei in Italia. Si aspetta, come accaduto negli ultimi otto anni, la telefonata ai pellegrini di papa Francesco allo Sferisterio. È stato annunciato dagli organizzatori anche «un gesto forte e simbolico» all’arrivo, domenica mattina a Loreto: un messaggio di pace destinato a scuotere le coscenze.
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