venerdì 7 giugno 2013
Domani il pellegrinaggio a piedi dei centomila. L’appuntamento sarà preceduto da una Messa celebrata dal cardinale Ouellet. Vecerrica: «Pregheremo per la crisi che colpisce le Marche e per tutti i disoccupati» .
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«La notizia? Un popolo di 100mila persone che si mette in cammino per una notte per raggiungere un luogo prestabilito». Non usa metafore il presidente del Comitato del pellegrinaggio Macerata-Loreto Ermanno Calzolaio nel presentare – ieri mattina nella sala consiliare del Comune di Macerata – la 35ª edizione di un gesto che registra di anno in anno un numero crescente di partecipanti. Ed è facile capire che, nell’epoca del sensazionalismo mediatico, faccia davvero notizia che domani sera migliaia e migliaia di giovani partano dallo stadio Helvia Recina di Macerata alle 22 per arrivare fin davanti alla Basilica della Santa Casa di Loreto alle luci dell’alba, intorno alle 6.30, dopo otto ore di cammino, percorrendo quasi 30 chilometri.La domanda che campeggia sui manifesti di presentazione, «Che cosa può davvero saziare il desiderio dell’uomo?», aiuta a comprendere ancor meglio la portata di questa notizia. Può forse un pellegrinaggio a piedi arrivare a cogliere in pieno le aspettative e i desideri del cuore di un uomo quando il lavoro manca e le prospettive non invitano all’ottimismo? Ci pensa Giancarlo Vecerrica, ideatore di questo cammino e vescovo di Fabriano-Matelica, a ricordare la principale intenzione del pellegrinaggio, ovvero «pensare adesso alla forte crisi che ha colpito il territorio fabrianese con la vicenda Indesit e la conseguente perdita di occupazione. Pregheremo per questa drammatica realtà, chiedendo il rispetto della persona e soprattutto la tutela di un territorio che ha dato tanto al mondo imprenditoriale coinvolto. Ma preghiamo per tutti i lavoratori in difficoltà». Non poteva mancare il riferimento al Papa, specie dopo l’evidenza che i media hanno dato alle sue affermazioni dell’altro giorno. «Sì, Sua Santità – ha ribadito Vecerrica – dialogando con il tedoforo mercoledì scorso ha rivelato di voler partecipare una volta al pellegrinaggio, ma che quest’anno troverà il modo di garantire una sua presenza». Un messaggio? Una telefonata? Nel dubbio resta la bellezza di una sorpresa attesa. Anche il sindaco di Macerata, Romano Carancini, ha premuto il tasto… del Papa, per farsi portavoce di un evento che sarebbe storico. «Abbiamo un sogno – ha detto – che potrebbe allargare la nostra speranza: la venuta in città del Santo Padre». Sulle presenze ha speso qualche parola il responsabile della logistica Massimo Orselli, quando ha sottolineato che l’apertura dei cancelli dello stadio avverrà alle 17.30, che la Messa, presieduta dal cardinale Marc Ouellet, prefetto della Congregazione per i vescovi, avrà inizio alle 20.30 e che subito dopo dall’impianto sportivo ci si muoverà alla volta di Loreto in una notte di fede tra riflessioni, canti, preghiere e momenti di silenzio. Un percorso che si ripete di anno in anno, ma che rilancia la sua novità dentro le numerose «intenzioni di aiuto che arrivano da ogni parte d’Italia – fa notare Vecerrica – da una semplice guarigione a una possibilità di conversione, perché in ogni esperienza c’è un grido che rimanda più in là, e allora è come se la realtà collabori a farci accorgere che siamo fatti per l’infinito». Infinito come quella scia umana che verso le tre del mattino si accende con i colori luminosi dei flambeaux per attendere il far del giorno. E abbracciare poi la Madonna, portata in spalla dai militari dell’Aeronautica, che entrerà nella piazza insieme all’ultimo pellegrino.
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