mercoledì 16 settembre 2015
​Il C9 presenta al Papa la proposta di creare una nuova Congregazione dei Laici, famiglia e vita. Allo studio anche un nuovo dicastero Carità, Giustizia e Pace. Obiettivo: lo snellimento della Curia romana.
COMMENTA E CONDIVIDI
La creazione di due nuove Congregazioni accorpanti più dicasteri esistenti, la procedura per la scelta di nuovi vescovi, l’attività della neonata Segreteria per la comunicazione, la tempistica dei processi canonici nei casi di abusi verso minori. Sono questi i principali temi trattati nel corso dell’undicesima riunione del Consiglio di cardinali istituito da papa Francesco per essere aiutato nella riforma della Curia e nel governo della Chiesa universale. A questa sessione, iniziata lunedì e conclusa ieri, hanno partecipato otto dei nove porporati che ne fanno parte, l’honduregno Oscar Andres Rodriguez Maradiaga era assente infatti per motivi di salute (i postumi di una operazione ad un piede).Il "portavoce" vaticano padre Federico Lombardi illustrando ai giornalisti i lavori ha spiegato che riguardo alla proposta per una nuova Congregazione chiamata indicativamente “laici, famiglia e vita" è stato ascoltato il cardinale Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano esperto di temi bioetici, che nei mesi scorsi era stato incaricato dallo stesso Pontefice «per un approfondimento sulla fattibilità del progetto». Al termine delle riflessioni il C9 ha presentato al Papa una «proposta in merito, orientata alla attuazione del progetto». Quindi ormai la pratica è nelle mani del Pontefice e sarà lui a decidere come procedere. Riguardo invece all’ipotesi di una nuova Congregazione dedicata a “carità, giustizia e pace”, la riflessione è stata portata avanti ma il Consiglio non ha «ancora maturato una proposta conclusiva». Durante i lavori poi si sono svolte anche «riflessioni attinenti alle procedure per la nomina dei nuovi vescovi», e più specificamente «sulle qualità e i requisiti dei candidati alla luce delle esigenze del mondo di oggi, e sulla relativa raccolta delle informazioni». Un tema questo che comunque «dovrà essere approfondito e sviluppato in rapporto ai Dicasteri competenti interessati», e cioè la Congregazioni per i vescovi, quella per le Chiese Orientali e Propaganda Fide.Oltre all’audizione del cardinale Tettamanzi durante il C9 c’è stata anche quella di monsignor Dario Edoardo Viganò, prefetto della Segreteria per la Comunicazione istituita a fine giugno, che ha riferito «sui primi passi compiuti e in particolare sulla nomina di un gruppo di elaborazione degli Statuti». Il gruppo di lavoro, composto da rappresentanti delle istituzioni coinvolte a vario titolo, è già in attività. E lo Statuto, «pur tenendo conto della fase progressiva di consolidamento dei vari enti che fanno parte della Segreteria», definirà «la struttura del Dicastero “a regime”», portando particolare attenzione «nel valutare gli aspetti giuridici e amministratici delle attività di comunicazione della Santa Sede». Padre Lombardi ha specificato che i membri del C9 hanno espresso «apprezzamento unanime e hanno ribadito che, nonostante la progressione, si diano da subito linee precise di comportamento alle istituzioni coinvolte», affinché, «come chiede il Motu proprio» istitutivo della Segreteria, «la riforma proceda con decisione verso una integrazione e gestione unitaria». Rispondendo ai giornalisti, Lombardi ha comunque precisato che al momento «per quanto riguarda le linee politiche in senso generale» l’informazione vaticana continua a rispondere ai vertici della Segreteria di Stato.Nel corso del C9 è stata inoltre ripresa in considerazione la tematica proposta nella sessione precedente «a proposito delle questioni attinenti gli abusi su minori». «Si è approfondito – ha riferito Lombardi – in qual modo passare all’attuazione delle proposte fatte, in particolare anche per quanto riguarda la possibilità di una accelerazione nella trattazione dei numerosi casi ancora pendenti». Infine è stata «ripresa in considerazione» una Bozza di preambolo della Costituzione apostolica che codificherà la riforma complessiva della Curia Romana. Riforma complessiva che comunque non è dietro l’angolo. Anche se nel corso di questo processo di riforma, papa Francesco, come ha già fatto, potrà promuovere «attuazioni più specifiche in via sperimentale, poi riprese nella stesura finale». La prossima sessione del C9 è fissata per il 10-12 dicembre prossimi.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: