martedì 22 settembre 2015
​Tra folklore e polemiche sulle coppie gay, parte il Meeting mondiale della famiglie. Quattro giornate di congresso prima dell'arrivo del Papa.
COMMENTO Così si racconterà la famiglia di Luciano Moia
COMMENTA E CONDIVIDI
FILADELFIA (USA) Saranno quasi in ventimila stasera al Convention center di Philadelphia per la cerimonia di apertura dell’VIII Incontro mondiale delle famiglie. Domenica sera gli organizzatori avevano deciso di chiudere le iscrizioni a quota 18.968. Per il congresso teologico-pastorale, la tradizionale settimana di riflessione che fa da preludio all’intervento del Papa, gli organizzatori avevano previsto circa 10mila partecipanti. Una valutazione considerata comunque ottimistica, visto che a Milano 2012 i partecipanti al congresso erano stati circa settemila.  Invece quello che a Filadelfia già chiamano il 'fattore-Francesco' ha fatto il miracolo del raddoppio. Difficile dire quanti, tra coloro che si sono iscritti al World Meeting 2015, lo hanno fatto per l’alto profilo teologico degli oltre 120 relatori in programma tra oggi e venerdì, per la rassegna cinematografica sul tema della famiglia, per i vari appuntamenti musicali o per assistere ad una delle numerose manifestazioni collaterali che accompagneranno questo ricco e coloratissimo appuntamento all’americana. In ogni caso stasera alle 21.30, ora italiana (le 15.30 a Filadelfia), dopo la cerimonia di apertura presieduta dall'arcivescovo cappuccino della città americana, Charles J. Chaput, e dal presidente del Pontificio consiglio per la famiglia, l’arcivescovo Vincenzo Paglia, la prima relazione toccherà al vescovo Roberto Barron, fondatore dell’apostolato dei Fire Catholic Ministries – i predicatori della parola infuocata – rettore del seminario di Mundelein. Tema: 'Vivere ad immagine di Dio: creati per la gioia e per l’amore'. Un po’ vago, forse, ma non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze. Monsignor Baron – che sarà anche il moderatore della prima giornata – è autore di un innovativo, pluripremiato documentario sulla fede cattolica e il suo sito web, www.WordOnFire.org, ha raggiunto oltre 3,8 milioni di contatti. La forza della Parola che diventa slogan collettivo. Nessuno stupore, siamo negli Stati Uniti, l’evangelizzazione passa anche attraverso i numeri del marketing, il folclore e la capacità di coinvolgere il maggior numero possibile di persone con la suggestione di messaggi semplici che il nostro palato, forse più raffinato dal punto dei vista ecclesiale, potrebbe considerare un po’ scontati.  Proprio come il titolo di questo Incontro mondiale, 'L’amore è la nostra missione: la famiglia pienamente viva', che a differenza dei precedenti appuntamenti, non mette a fuoco un tema specifico, ma appare una sorta di bigino della pastorale e della teologia familiare. Tanto è vero che la maggior parte dei media Usa che si finora si sono occupati del 'World Meeting of the Families', non si sono preoccupati di scoprire cosa ci fosse dietro questo titolo onnicomprensivo, ma hanno puntato su una questione mediaticamente più accattivante: le famiglie gay saranno accolte o allontanate? E quelle Lgbt? La questione – sintetizzata oggi dal sito familyandmedia – è stata sollevata dopo la risposta fornita dall’arcivescovo Chaput durante la conferenza stampa in Vaticano lo scorso giugno: «Le famiglie gay saranno le benvenute, le lobby no». Una perentorietà che, rimbalzata dall’altra parte dell’oceano, ha scatenato una gara interpretativa un po’ stucchevole. La maggior parte dei media ha letto nelle parole dell’arcivescovo di Filadelfia un accento negativo, quasi intollerante. E le potenti organizzazioni Lgbt made in Usa, che sono a tutti gli effetti lobby potentississime, capaci non solo di influenzare l’opinione pubblica ma anche di intervenire sulle decisioni politico-amministrative ad ogni livello, non hanno perso l’occasione per farsi sentire. E per sottolineare in maniera strumentale le differenze – vere o presunte – tra le posizioni dell’episcopato americano, considerate di chiusura, e le parole di accoglienza di papa Francesco che, per il 40% degli americani – secondo un recente sondaggio pubblicato dal New York Times – si schiererà a favore delle famiglie omosessuali. Nei quattro giorni del congresso teologico-pastorale che prende il via stasera, si parlerà certamente anche di questo. Ma tra altre decine di argomenti formato famiglia.
© Riproduzione riservata
COMMENTA E CONDIVIDI

ARGOMENTI: