lunedì 11 febbraio 2013
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Prima stupiti. Poi increduli e scossi. Ritrovatisi, per caso nel luogo e nel momento della Storia, sotto un cielo plumbeo che nel tardo pomeriggio rovescia tuoni, fulmini e un diluvio sulla capitale. È lunedì, così fino a sera sono soprattutto i turisti in piazza San Pietro ed a parlarci sulle prime è quasi difficile convincerli che il Papa si è dimesso. Ma poi alcuni si fermano e pregano. Altri ragionano, s’interrogano, domandano. Qualcuno ha gli occhi lucidi.A mezzogiorno e mezzo e pochi passi dal colonnato del Bernini stazionano già i furgoni per le dirette tivù. Ed è stata rafforzata – discretamente - la presenza della Polizia. Gli agenti già in servizio qui erano i soli a sapere: "Ce l’ha comunicato la Questura”. Fra la gente, c’è chi tira in ballo il Carnevale e pensa ad uno scherzo. Chi chiede "un Papa può dimettersi?". Tantissimi sono sicuri che "Benedetto XVI lo abbia deciso per ragioni di salute". Ma la voce del suo annuncio adesso è un baleno nella piazza. Che intristisce i volti, quando cala il buio, delle persone.
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