sabato 14 gennaio 2012
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"Un incontro non di circostanza, accuratamente preparato, quello svoltosi nella Biblioteca privata del Palazzo Apostolico, in un clima di cordialità che testimonia lo stato eccellente dei rapporti tra Italia e Santa Sede". Lo scrive l'Osservatore Romano commentando la visita del premier Mario Monti in Vaticano. Ecco un breve elenco dei "dettagli" che hanno reso "non di circostanza" la giornata..I LIBRI IN DONOAl termine dell'udienza pontificia nella biblioteca privata del Papa, tra Benedetto XVI e il presidente del Consiglio Mario Monti, alla presenza delle delegazioni, c'è stato il tradizionale scambio di doni. Il premier ha fatto omaggio al pontefice di una copia di un proprio libro pubblicato nel 1992 da Longanesi "Il governo dell'economia e della moneta", accompagnando il gesto con il commento, "nello spirito della nostra precedente conversazione", alludendo ai temi trattati nel colloquio a due. Altro regalo, una riproduzione di un volume del Poligrafico dello Stato di carattere geografico, ricco di illustrazioni e cartine, che il Pontefice ha mostrato di apprezzare anche per il suo valore simbolico.

Due doni anche da parte di Benedetto XVI al premier italiano: una penna artisticamente decorata secondo la foggia delle colonne del baldacchino berniniano della Basilica di San Pietro, nonchè una stampa del '500 raffigurante la stessa Basilica in fase di costruzione. Monti ha manifestato la propria meraviglia per un dono"stupendo, interessantissimo" e il Papa ha sottolineato come la riproduzione consenta di vedere come è stato costruito l'edificio cuore della cristianità.ELSA MONTI NELLA BIBLIOTECA PRIVATAPrima che si concludesse il colloquio privato tra il Papa e Mario Monti, è stata fatta entrare nella biblioteca privata la moglie del premier, signora Elsa.

Non è un obbligo, come per regine e ambasciatrici, ma una consuetudine quella delle mogli di premier e presidenti presentarsi alle udienze dal Papa con il capo coperto. Una consuetudine che, al pari di molte altre firts ladies, la signora Elsa Monti non ha seguito. La moglie del presidente del Consiglio è arrivata oggi in Vaticano per l'udienza con papa Benedetto XVI a capo scoperto. Come vuole il protocollo, invece, la signora Elsa indossava un rigorosissimo tailluer nero con gonna sotto il ginocchio e nessun gioiello tranne gli orecchini di perle. La scelta di Elsa di non indossare il velo nero è stata condivisa da molte altre consorti di uomini di Stato. Non lo aveva Flavia Prodi nella visita dell'ottobre 2006. La aveva, ma sceso quasi completamente sulle spalle, Veronica Lario nel maggio del 2009.Più tradizionaliste le moglie dei presidenti americani. Michelle Obama, nell'aprile del 2011, aveva un velo sui capelli legati. E aveva un lungo velo di pizzo indossò anche nel 1982 Nancy Reagan, nel colloquio con Giovanni Paolo II, ma la first lady non mancò una forzature al protocollo quando, durante il colloquio del marito con il Pontefice, in una delle sale vaticane si tolse il casto abito nero lungo per indossare, in vista degli impegni ufficiali che l'attendevano subito dopo, un più informale tailluer beige.

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