venerdì 29 ottobre 2021
Il medico e giornalista Nelson Castro racconta episodi legati alla malattia da Leone XIII a Francesco
Giovanni Paolo II nella sua stanza al decimo piano del Policlinico Gemelli ad una settimana dall'attentato nel 1981

Giovanni Paolo II nella sua stanza al decimo piano del Policlinico Gemelli ad una settimana dall'attentato nel 1981 - Archivio Ansa

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«Ho incontrato il Papa, l’ho trovato bene, con energia, con lo sguardo vivace e giovanile e la voce di sempre. Mi ha detto che dopo l’operazione si sente bene, segue tutte le indicazioni del suo medico e sta conducendo una vita del tutto normale. L’ho trovato felice, abbiamo parlato a lungo delle questioni internazionali più urgenti, anche del suo incontro con il presidente americano Joe Biden», in programma oggi. A riferirlo ai colleghi è stato ieri mattina il giornalista e medico argentino Nelson Castro a margine della presentazione del suo libro «La salute dei Papi. Medicina, complotti e fede da Leone XIII a Francesco». «Per me – ha spiegato Castro – era importante rendermi conto di persona e come medico dello stato di salute del Pontefice dopo l’operazione e la diagnosi di stenosi diverticolare colonica, e devo dire che il suo recupero è incredibile. L’ho visto veramente bene. Abbiamo un Papa, ad 84 anni, in ottimo stato di salute» ha concluso.
Il volume edito da Piemme, è nato proprio per iniziativa di Francesco che anni fa, in un incontro con il medico-giornalista aveva lanciato l’idea essendo anche a conoscenza del fatto che Castro ha scritto, anni fa, un esaustivo libro sulla salute dei presidenti argentini.

«Quando voglio sapere qualcosa sulla mia salute apro i giornali», scherzava Giovanni Paolo II. E certamente Karol Wojtyla è stato il Papa della cui salute si è parlato tantissimo sulla stampa internazionale, a cominciare dal drammatico attentato subito in piazza San Pietro il pomeriggio del 13 maggio 1981. Le pallottole sparate dal terrorista turco Alì Agca lo fecero arrivare in gravissime condizioni al Policlinico Gemelli dove venne sottoposto a una lunga e delicata operazione che gli salvò la vita, ma fu anche l’inizio di un piccolo calvario medico, senza contare i successivi ricoveri e l’ultimo drammatico tratto della sua vita tra febbraio e aprile 2005. Di certo il tema della salute del Papa, con Giovanni Paolo II ha vissuto una stagione davvero nuova e, in parte, trasparente. Si pensi al grande mistero sull’operazione alla prostata cui venne sottoposto in Vaticano Paolo VI nel 1967, e invece alle centinaia di telecamere e giornalisti sotto le finestre del Gemelli nei diversi ricovero di papa Wojtyla. O il recente ricovero sempre al Policlinico Gemelli per un intervento di papa Francesco, che nel libro di Castro ha concesso un’intervista all’autore proprio sulla sua salute nel corso degli anni.

In precedenza, insomma, lo stato di salute di un Pontefice era coperto dal più stretto riserbo e soltanto quando la morte era ormai vicina diventava oggetto di comunicazioni ufficiali.

Lo racconta bene il giornalista argentino Nelson Castro nel libro La salute dei Papi. Medicina, complotti e fede da Leone XIII a Francesco (Piemme; pagine 332; euro 18,50), che papato dopo papato ripercorre il tema dall’inizio del secolo scorso. Un libro scritto, racconta l’autore, «su invito di papa Francesco», che al giornalista argentino, appunto, ha concesso un lunga intervista sulla propria salute e che conclude il volume. Una scelta, quella di papa Bergoglio, che di fatto conferma una sorta di «trasparenza» sulla salute del Vescovo di Roma.Un capitolo per pontificato, partendo da papa Leone XIII (al secolo Gioacchino Pecci) che regnò dal 1878 al 1903, il libro offre al lettore uno spaccato anche del magistero di ogni singolo Papa, con alcuni racconti legati al Conclave che lo elesse fino agli ultimi giorni di vita.

Ecco che «la salute di Leone XIII (che morì a 93 anni, ndr) fu tema di speculazioni in vari momenti del pontificato», scrive l’autore, raccontando che il successore Pio X (Giuseppe Sarto, che regnò dal 1903 al 1914), che «soffriva di emicrania e di gotta», «non era un malato docile e trattava i suoi medici da tiranni», ma anche che la sua salute peggiorò con l’esplodere della prima guerra mondiale. Conflitto che coprì la prima parte del pontificato di Benedetto XV (Giacomo Della Chiesa, che regnò dal 1914 al 1922) e che lo consumò sino alla fine.

Come scritto nel sottotitolo del libro, l’opera di Castro (che in qualche occasione incorre purtroppo in incomprensibili e grossolani errori) parla anche di complotti legati alla salute del Papa. Ecco il caso di Pio XI (Achille Ratti, 1922-1939) che muore alla vigilia del decennale di Patti Lateranensi, in occasione del quale avrebbe voluto esprimersi contro il regime fascista o il più recente di Giovanni Paolo I (Albino Luciani, agosto-settembre 1978) morto improvvisamente dopo soli 33 giorni e sulla cui morte, complice anche una inadeguata comunicazione vaticana, sono sorte ricostruzioni e leggende.

C’è anche chi dalle malattie dei Papi ha cercato di fare fortuna, come nel caso del medico curante di Pio XII (Eugenio Pacelli - 1939-1958), il dottor Riccardo Galeazzi Lisi, che non solo scattò e diffuse foto del Papa agonizzante nel suo letto a Castel Gandolfo, ma si mise d’accordo con alcuni giornalisti per anticipare loro quando il Papa fosse morto, permettendo loro di avere un vantaggio rispetto alla comunicazione ufficiale (il segnale era l’apertura di una tenda della stanza, che però venne spostata da una suora per aprire la finestra).

Commovente il ricordo dell’accompagnamento che i fedeli fecero a Giovanni XXIII (Angelo Giuseppe Roncalli, 1958-1963) in agonia, così come il racconto dell’ultimo giorno di Paolo VI (Giovanni Battista Montini, 1963-1978) a Castel Gandolfo. E sempre lo stato di salute, o meglio le forze fisiche ridotte, sono alla base della scelta di Benedetto XVI (Joseph Ratzinger, 2005-2013) di rinunciare al ministero petrino.

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