lunedì 22 marzo 2010
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Fra abusi, scandali e denunce: una mappa della vergogna rimasta coperta per molto tempoSTATI UNITITra la fine degli anni ’90 e i primi anni del 2000 un’ondata di scandali travolge molte diocesi degli Stati Uniti. Sotto accusa sacerdoti, religiosi e vescovi o superiori che li hanno spesso «coperti». Il caso mediatico dirompente è quello dell’arcidiocesi di Boston, il cui arcivescovo, il cardinale Bernard Law, viene costretto alle dimissioni nel 2002. Da uno studio commissionato nel 2004 dalla Conferenza episcopale americana al John Jay College of Criminal Justice della City University of New York, la più autorevole istituzione accademica degli Stati Uniti in materia di criminologia, risulta che dal 1950 al 2002 4.392 sacerdoti americani (su oltre 109mila) sono stati accusati di relazioni sessuali con minorenni. IRLANDANel 2009 due rapporti governativi, il «Ryan Report» e il «Murphy Report», danno il quadro degli abusi e delle violenze avvenute in scuole e istituti cattolici a partire dagli anni ’30 dello scorso secolo. Il rapporto Murphy punta lo zoom sulla diocesi di Dublino, inquadrata dal 1975 al 2004, con risultati che creano sconcerto: davanti alle denunce presentate dalle vittime o dalle loro famiglie, i vertici della Chiesa cattolica anziché intervenire contro i colpevoli hanno spesso alzato un muro di silenzio a tutela dell’istituzione.GERMANIALo scorso gennaio il settimanale «Der Spiegel» documenta casi di abusi avvenuti nel prestigioso collegio gesuita Canisius di Berlino. I vescovi tedeschi manifestano la volontà di cooperare per fare luce su quelle vicende e altre simili con una politica di trasparenza e rigore. Esce sui giornali la storia del convento di Ettal, in Baviera, oggetto di una perquisizione giudiziaria, il cui abate si dimette. La diocesi di Ratisbona rende noti casi e denunce di alcuni sacerdoti diocesani. Una denuncia riguarda un presunto abuso avvenuto all’inizio degli anni ’60 nel convitto dove erano alloggiati i ragazzi del prestigioso coro del Duomo di Ratisbona. Viene tirato in ballo a sproposito don Georg Ratzinger, fratello dell’attuale Pontefice, che iniziò a dirigere il coro solo dopo l’accaduto. Il quotidiano bavarese «Süddeutsche Zeitung» tenta di coinvolgere lo stesso Benedetto XVI nel caso di un prete pedofilo trasferito a Monaco da un’altra diocesi quando Ratzinger era arcivescovo della città. Accuse che vengono subito dimostrate false.PAESI BASSIUna linea telefonica creata nel 1995 dalla Chiesa cattolica, per raccogliere denunce di abusi sessuali, ha registrato fino allo scorso aprile trecento segnalazioni in quindici anni. Con l’esplodere dello scandalo in Germania, le denunce schizzano però in tre settimane a 1.100. La Chiesa cattolica ha istituito una commissione d’inchiesta indipendente presieduta da un protestante, Wim Deetman, ex presidente del Parlamento e ex sindaco dell’Aja, che dovrebbe iniziare i lavori fra circa due mesi.
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