
Vincenza Maria Poloni (Verona, 1802-1855) - .
Papa Francesco ha autorizzato la pubblicazione dei decreti del Dicastero delle cause dei santi con i quali la Chiesa universale si arricchisce di nuove figure di santi, beati e venerabili.
In particolare la Chiesa italiana ha una nuova santa e due nuovi venerabili. A essere canonizzata sarà la beata Vincenza Maria Poloni, fondatrice dell’Istituto Sorelle della Misericordia, vissuta a Verona dove nacque il 26 gennaio 1802 e morì l’11 novembre 1855. Era stata beatificata il 21 settembre 2008 da Benedetto XVI. La futura santa era l'ultima di dodici fratelli dei quali nove morirono in tenera età. Luigia crebbe in un clima familiare permeato da solidi principi religiosi e da uno stile di solidarietà verso i più deboli. "Sotto la direzione spirituale del beato Carlo Steeb il suo cuore andava assecondando i richiami dello Spirito Santo che la conduceva con sempre maggior trasporto a dedicare tempo ed attenzione alle persone anziane e malate croniche presso il Pio Ricovero cittadino - si legge nella biografia ufficiale del Dicastero -. Nel 1836, durante una terribile epidemia di colera, diede prova di incondizionata abnegazione nel reparto detto “sequestro” mettendo a repentaglio la sua stessa vita".
Si arrivò, poi, alla decisione di fondare un ordine religioso. E così il 10 settembre 1848 "Luigia Poloni insieme ad altre dodici sorelle emise i voti religiosi di povertà, castità ed obbedienza assumendo il nome di Vincenza Maria. L'Istituto Sorelle della Misericordia di Verona diventava una realtà. Una nuova sorgente di luce e di amore sgorgava in Verona, città di santi e beati. Madre Vincenza Maria, nei quindici anni da lei vissuti dopo la fondazione dell’Istituto, esercitò con zelo ammirabile la sua missione di assistenza agli anziani, malati e fanciulli orfani".
Sono invece stati uccisi in odio alla fede, e dunque diventeranno beati, altri sei religiosi (5 frati minori e un marista).
Dei tre nuovi venerabili, dei quali sono state riconosciute le virtù eroiche, due sono italiani. Si tratta di don Quintino Sicuro, eremita, nato il 29 maggio 1920 a Melissano e morto il 26 dicembre 1968 su un sentiero del monte Fumaiolo di Verghereto (Italia); e di Luigia Sinapi, laica, nata l’8 settembre 1916 a Itri e morta il 17 aprile 1978 a Roma.