sabato 14 gennaio 2023
Francesco ha indicato ai futuri sacerdoti i tre elementi essenziali per la loro formazione: dialogo, comunione e missione
Un momento dell'udienza alla Comunità del Pontificio Collegio Americano del Nord nella Sala Clementina (14 gennaio 2023)

Un momento dell'udienza alla Comunità del Pontificio Collegio Americano del Nord nella Sala Clementina (14 gennaio 2023) - Vatican Media

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Dialogo, comunione e missione. Ecco i tre elementi «essenziali per la formazione sacerdotale». Li ha elencati papa Francesco ricevendo ieri mattina in udienza la comunità del Pontificio Collegio Americano del Nord, dove si recò nel maggio del 2015 celebrandovi la Messa nella Cappella dell’istituto. Elementi, ha spiegato il Papa, che «possiamo vederli nel brano del Vangelo di Giovanni che racconta di Andrea e di un altro discepolo di Giovanni Battista che incontrano Gesù, restano con Lui per un certo tempo e poi conducono altri, in particolare Simon Pietro, a incontrare il Signore».

Da parte sua papa Francesco ha voluto anche spiegare ogni singolo elemento indicato. Ecco allora l’invito al dialogo, inteso in primo luogo come «dialogo con il Signore che vi chiede “che cosa cercate” e vi invita a “venire e vedere”. Una relazione quotidiana «alimentata soprattutto dalla preghiera, dalla meditazione della Parola di Dio, dall’accompagnamento spirituale e dall’ascolto silenzioso davanti al Tabernacolo» sottolinea ai seminaristi del Pontificio Collegio.

Un momento dell'udienza alla Comunità del Pontificio Collegio Americano del Nord nella Sala Clementina (14 gennaio 2023)

Un momento dell'udienza alla Comunità del Pontificio Collegio Americano del Nord nella Sala Clementina (14 gennaio 2023) - Vatican Media

E se il dialogo è personale con Dio, l’elemento della comunione è importante nel cammino di formazione sacerdotale. «Durante i vostri anni a Roma - ha detto il Papa in particolare ai seminaristi -, vi invito a tenere gli occhi aperti sia sul mistero dell’unità della Chiesa, manifestata nella legittima diversità ma vissuta nell’unicità della fede, sia sulla testimonianza profetica della carità che la Chiesa, in particolare qui a Roma, esprime attraverso i suoi atti concreti di condivisione e di assistenza ai bisognosi».

Ultimo elemento, non per importanza, quello della missione, che mette in campo la capacità di testimoniare quell’incontro con Gesù. «Ogni volta che Gesù chiama uomini e donne, lo fa sempre per inviarli, in particolare dai più vulnerabili e da coloro che sono ai margini della società, che non solo siamo chiamati a servire, ma dai quali possiamo anche imparare molto» ha sottolineato Francesco, che ha ribadito con forza come «le persone oggi hanno bisogno di noi perché ascoltiamo i loro interrogativi, le loro ansie e i loro sogni, in modo da poterle accompagnare meglio al Signore, che riaccende la speranza e rinnova la vita di tutti». Dunque far diventare azione concreta quell’incontro e quell’ascolto di Gesù, «condividendone la presenza, la compassione e l’amore con i nostri fratelli e sorelle». Essere insomma capaci di diventare «segni, testimoni di una Chiesa che sa uscire e andare incontro agli altri».

Papa Francesco ha voluto anche ricordare che l’attuale periodo di formazione coincide anche con il cammino sinodale che tutta la Chiesa sta vivendo. «Un cammino che implica l’ascolto dello Spirito Santo e vicendevole, per discernere come aiutare i membri del popolo santo di Dio a vivere il dono di comunione e a diventare discepoli missionari - ha detto il Pontefice -. Questa è anche la sfida e il compito che siete chiamati a raccogliere mentre percorrete insieme la strada che conduce all’ordinazione sacerdotale e al servizio pastorale».

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