lunedì 19 febbraio 2024
Sono laici, semplici fedeli, che nelle prossime settimane toccheranno tutte le parrocchie. Un evento promosso in occasione del Congresso eucaristico nei 180 anni della diocesi siciliana
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«Ripartiamo dall’essenziale. L’Eucaristia Pane di Vita e Fuoco d’Amore». È il tema scelto per la Missione diocesana, avviata in Quaresima, culmine del Congresso Eucaristico con cui la diocesi di Caltanissetta sta celebrando il 180° anniversario della sua fondazione.

Dopo i convegni di studio dell’istituto Teologico “Guttadauro” sulle origini della diocesi e la pietà eucaristica, è stata inaugurata al Museo diocesano una importante mostra sul mistero dell’Eucaristia: «Il dono del pane. Venite adoremus», che espone preziosi ostensori monumentali dell’oreficeria siciliana dal 1500 al 1900.

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Per il Congresso Eucaristico oltre 700 missionari laici, suddivisi in 56 équipes parrocchiali, per quattro settimane visiteranno tutte le parrocchie diocesane, in uno scambio tra le diverse comunità per vivere autenticamente la testimonianza della Chiesa in uscita che sa «essere amore» e «fare cogliere il Vangelo nei fatti della vita - come si legge nel messaggio per la Missione del vescovo Mario Russotto -. Dobbiamo raccontare storie di fede, storie di vita e di unità».

I missionari sono stati formati in un ciclo di sei incontri di approfondimento tenuti in otto sedi da ottobre 2023 a gennaio 2024. Da oggi sino al 16 marzo ogni équipe per cinque giorni si recherà nel territorio della parrocchia “gemellata” incontrando, in chiesa, la comunità dei catechisti, dei genitori, dei fidanzati e delle famiglie, e poi, nei cenacoli organizzati nelle case e nei quartieri con i centri di ascolto, le persone e le famiglie con le quali condividere riflessioni, approfondimenti spirituali, sulla base di una serie di schede con brani evangelici e spunti della Lettera pastorale.

«Porteremo la testimonianza del Vangelo in tutti i luoghi che noi abitiamo - dice Mario Ferrara, missionario e presidente diocesano di Ac -. Vogliamo coinvolgere anche i lontani, i cristiani “sulla soglia”, avvicinare anche chi non frequenta la Chiesa. C’è un fermento positivo, per rilanciare anche nella nostra diocesi la missionarietà, un po’ assopita dopo la pandemia».

La Missione è stata preceduta da una “staffetta eucaristica” con adorazione e Quarantore in tutte le parrocchie e gli Istituti religiosi, premessa spirituale del «progetto di mettere al centro l’Eucaristia non soltanto nelle celebrazioni ma nella quotidianità della vita del popolo di Dio» dichiara monsignor Onofrio Castelli, vicario generale, che ha coordinato il percorso della Missione.

«Proviamo a seminare speranza, proviamo a purificare lo sguardo del cuore, proviamo a sognare insieme come Chiesa, per essere una carovana eucaristica che si sforza di annunciare e testimoniare il Vangelo che si fa vita» conclude il vescovo nel suo messaggio.

Subito dopo Pasqua la Missione proseguirà con dieci incontri del vescovo con il mondo del lavoro, delle professioni, della cultura e delle istituzioni del territorio, fino alla celebrazione finale del 27 aprile, con la processione eucaristica lungo le strade del centro storico, a ripercorrere i passi segnati dal venerabile vescovo Giovanni Jacono, che nel 1936 volle il 1° Congresso Eucaristico consacrando quella “Chiesa di popolo” costruita in quegli anni difficili come luce delle coscienze libere testimoni di Vangelo.

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