mercoledì 31 gennaio 2024
Un ritratto appassionato della donna che trasmise al fondatore dei Salesiani i valori del Vangelo e l'esempio di una fede in grado di dare forma alla vita quotidiana
Margherita Occhiena

Margherita Occhiena - .

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Margherita Occhiena è la fortunata mamma di Don Bosco e... Don Bosco è il fortunato figlio di questa santa mamma. Margherita nacque a Capriglio, paesino di circa 400 abitanti della Diocesi di Asti, il 1° aprile 1788 da una modesta famiglia di contadini ricca di Santo timor di Dio. Alla scuola dei genitori Margherita imparò rare e casalinghe virtù che la resero poi apprezzabile nella vita.

All’età di 24 anni, il 6 giugno 1812, sposò Francesco Bosco vedovo e con un figlioletto di otto anni di nome Antonio. Margherita sentì il piccolo Antonio subito suo e lo circondò di tanto affetto. Il 16 agosto 1815 Francesco Bosco e Margherita vennero rallegrati dalla nascita del primogenito, il futuro amico dei giovani: Don Bosco, al quale furono imposti i nomi di Giovanni Melchiorre.

Nella famiglia Bosco regnava la pace: era, come si suole dire, la famiglia ideale a cui, benché intessuta di duro lavoro e di sacrificio, nulla mancava perché ricca di grande confidenza nel Signore. Ma, come sempre, ogni felicità su questa terra ha termine e quasi sempre ogni gioia si cambia in lacrime.

Un giorno, Francesco Bosco,tornando dal lavoro, madido di sudore, andò nella cantina sotterranea e fredda. Fu immediatamente assalito da una febbre molto alta, segno di una micidiale polmonite. Infatti, in pochi giorni, la malattia lo portò alla tomba. Prima di morire, però, chiamata a sé Margherita così le disse: ”Ti raccomando caldamente i nostri figli, ma in modo speciale abbi cura di Giovannino”: era l’11 maggio 1817. Giovannino non aveva ancora 2 anni e Margherita ne aveva appena 29.

Questa morte così improvvisa gettò tutta la famiglia in un grande dolore e anche in una sofferta povertà. Margherita, però, visse quell’ora di dolore in dignità di silenzio e in profondità di amore. Accettò la prova di Dio con fede, convinta che tutte le vie del Signore, anche se dolorose e misteriose, sono sempre espressione della sua sapienza.

Con coraggio, quindi, si rimboccò le maniche e cominciò a tirare su la famiglia: lavorava nei campi, nella stalla e in casa: la sua giornata era piena di tante fatiche, ma soprattutto e prima di tutto cercò di essere mamma dei suoi figli. Con la perdita del marito la sua missione di madre era da lei sentita più profondamente e le parole dell’Ecclesiastico: “Hai tu dei figli? Educali fin dalla giovinezza” risuonavano più insistentemente al suo cuore.

Queste verità Margherita le aveva apprese dalle istruzioni parrocchiali quando era ragazza, ora divenivano per lei idee-forza nel suo difficile compito di mamma, di educatrice. Educò i figli con amore dolce, sereno e gioioso ma anche esigente e fermo. Era madre premurosa e amorevole: i figli lo sapevano molto bene che quando diceva no era no. E fu proprio questo suo amore paterno e materno insieme, soave ed esigente, gioioso e fermo che incise fortemente sulla personalità di Giovannino e che saranno la “piattaforma stabile alla base della sua personalità”.

La vocazione ad amare di Giovannino sarà il frutto più bello degli esempi di bontà della sua santa mamma, come pure l’accoglienza e l’ospitalità, virtù molto spiccate in Margherita, sapranno formare nel futuro Don Bosco, quel cuore grande capace di accogliere chiunque senza discriminazioni. Margherita Occhiena, alla base e al vertice della sua istintiva pedagogia aveva posto sempre il senso religioso della vita. Margherita era come permeata dalla presenza divina e la infondeva nei figli così come naturalmente aveva dato loro la vita.

Era donna di grande fede e perciò in ogni occasione sapeva servirsi del Santo Nome di Dio per padroneggiare il cuore dei suoi fanciulli. Dio ti vede: erano le parole di cui spesso si serviva per ricordare loro la presenza di Dio e per farlo amare sempre di più. E quando la primavera esultava con i suoi fiori e l’autunno con i suoi frutti, Margherita spesso diceva ai suoi figli: “Guardate, quante cose belle ha fatto per noi il Signore!”.

Possiamo veramente dire che Dio entrò nella vita di Don Bosco portato per mano da sua madre. Dalla sua mamma, infatti, egli imparò a stare alla presenza di Dio e a considerare ogni avvenimento lieto o triste come proveniente dalla Sua infinita bontà; dalla sua mamma apprese i primi elementi del catechismo e imparò le prime preghiere.

Mamma Margherita era più che convinta che solo una soda educazione cristiana era mezzo sicuro per rendere i figli responsabili nella vita. Vigilava e vegliava sulla condotta dei figli non da mamma sospettosa, noiosa, ma da donna prudente e preveniente, saggia e affettuosa. Non si infastidiva alle loro insistenti o poco giuste richieste, anzi li ascoltava volentieri e nell’amoroso dialogo risolveva i loro problemi. I figli, innamorati di tanta bontà non avevano per lei segreti ed ella sapeva escogitare mille maniere affettuose per compiere degnamente il suo nobile compito di madre. Quando era necessario non mancava di rimproverarli: anzi davanti ai doveri essenziali diventava intransigente e forte come il “diamante” e, se era necessario, ricorreva al castigo: infatti simbolo di questi era una verga posta in un angolo della casa. Non l’usò mai, come non diede mai ai suoi figli uno schiaffo. Non alzava la voce, non si irritava, non prendeva decisioni per sfogo di stizza, era sempre calma, affabile, sorridente.

Era questo il metodo di mamma Margherita nel correggere i suoi figliuoli: faceva di tutto perché la correzione non provocasse urti, diffidenze, disamore. La sua massima su questo punto era precisa: indurre i figliuoli a far ogni cosa per affetto e per far piacere al Signore. A lei, Don Bosco, divenuto sacerdote attribuiva la sua fiducia nel Signore, la sua tenera e fiduciosa devozione verso la Madonna, il suo zelo per la salute delle anime, la sua carità verso tutti, la sua operosità instancabile, la tranquillità nelle cose avverse.

Così fu mamma Margherita, la mamma di Don Bosco e così divenne il figlio da educatore. Nessuno può avere tanta autorità di persuasione, né tanta forza di amore, quanto una mamma cristiana. Mamma Margherita e Don Bosco, ancora oggi, così dicono a tutte le mamme e agli educatori: “Ricordatevi che l’educazione è cosa del cuore, e Dio solo ne è il padrone, e non possiamo riuscire in cosa alcuna se Dio non ce ne insegna l’arte e non ce ne dà in mano le chiavi”.

Figlia di Maria Ausiliatrice

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