martedì 11 dicembre 2018
La peregrinatio guidata dai cappuccini di San Giovanni Rotondo con il saio del frate del Gargano sta toccando luoghi simbolo della fede in Polonia come il luogo dove morì san Massimiliano Kolbe
L'abito di san Pio da Pietrelcina custodito in una teca in plexigass di fronte alla parete del martirio di san Massimiliano Kolbe (foto:www.telepadrepio.it))

L'abito di san Pio da Pietrelcina custodito in una teca in plexigass di fronte alla parete del martirio di san Massimiliano Kolbe (foto:www.telepadrepio.it))

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L'abito appoggiato sulla stessa parete del martirio di Kolbe

Nel giorno in cui la Chiesa festeggia la Madonna di Loreto il 10 dicembre scorso una delegazione di frati cappuccini italiani, guidata dal rettore del Santuario di San Giovanni Rotondo e vicario provinciale, padre Francesco Dileo, e dal responsabile dei Gruppi di preghiera della Polonia, padre Roman Rusek, accompagnata dal cappuccino Piotr Cuber, guardiano del Convento dei Frati Minori Conventuali dell’Immacolata di Harmenenze, è entrata nel campo di concentramento di Auschwitz con l’abito che Padre Pio indossava il 20 settembre 1918, quando ricevette il dono delle stimmate permanenti.
Il saio - come si evince da un ampio reportage pubblicato in questi giorni sul sito dell’emittente Tele Padre Pio - è stato poggiato sulla parete esterna della cella in cui, il 14 agosto 1941, è morto il martire polacco san Massimiliano Kolbe (appartenente all’ordine dei frati minori conventuali). Proprio qui si è svolto un primo momento di preghiera. Quindi l’abito, racchiuso in una teca di plexiglas, è stato riposto nel furgone con cui è stato trasportato in Polonia, mentre la delegazione giunta da San Giovanni Rotondo si è recata all’interno della cella in cui è stato ucciso Kolbe, portando solo un reliquiario contenente una pezzuola con cui Padre Pio tamponava la doppia ferita del costato. Anche in questo angolo dell’ex campo di concentramento si è svolto una breve ma intensa momento di preghiera.

Il viaggio del saio fino al monastero di santa Faustina Kowalska

Nei giorni scorsi, in coincidenza con il periodo in cui si celebra la solennità dell’Immacolata Concezione di Maria, la peregrinatio del saio ha toccato altre significative località polacche: Stettino, dove c’è uno dei porti più grandi della nazione; la storica Poznań; la capitale Varsavia; Terliczka, dove sorge un santuario intitolato a san Pio da Pietrelcina, e Harmenenze, nei pressi di Auschwitz, dove nel 1994 i frati minori conventuali hanno fatto edificare una chiesa intitolata all’Immacolata.

Ora l’abito del frate del Gargano proseguirà la sua peregninatio raggiungendo il nuovo Santuario della Divina Misericordia, edificato a Cracovia accanto al monastero in cui è vissuta santa Faustina Kowalska, Santuario della Madonna nera di Częstochowa, a Jasna Góra, nella Slesia, dove ci sarà una Veglia di preghiera, presieduta dall’arcivescovo della città polacca Wacław Tomasz Depo. Il momento di preghiera durerà tutta la notte tra l’11 e il 12 dicembre. Poi il saio sarà riportato a San Giovanni Rotondo.

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