martedì 20 marzo 2012
Diffuso oggi il rapporto stilato dai cardinali inviati dal Pontefice in Irlanda nel novembre 2010, in seguito allo scandalo degli abusi sessuali su minori nella Chiesa. Prevista una ristrutturazione delle diocesi e l'uscita di scena tutti i prelati che si sono rilevati inadeguati ad affrontare il problema.​
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"La Santa Sede rinnova il senso di sgomento espresso da Papa Benedetto XVI nella Lettera ai cattolici d'Irlanda e la vicinanza che il Papa ha più volte manifestato alle persone vittime di atti peccaminosi e criminali compiuti da sacerdoti o religiosi". È questo il commento che accompagna il rapporto dei Visitatori Apostolici inviati dal Pontefice in Irlanda nel novembre 2010, cioè dopo la pubblicazione dei due rapporti governativi sui casi di abusi sessuali su minori nella Chiesa.Nella loro Visita Apostolica gli inviati del Papa, tra i quali c'erano i cardinali statunitensi Sean O'Malley e Timothy Dolan, hanno potuto "attestare la gravità delle mancanze che hanno dato luogo nel passato a una non sufficiente comprensione e reazione, anche da parte di vescovi e superiori religiosi, al terribile fenomeno dell'abuso sui minori".C'è ora da attendersi che la Santa Sede prenda provvedimenti conseguenti, annunciati indirettamente nella nota che "annuncia una riflessione comune della Santa Sede e dell'Episcopato irlandese circa l'attuale configurazione delle diocesi, in vista di rendere le strutture diocesane meglio idonee a rispondere all'odierna missione della Chiesa in Irlanda". Si può prevedere dunque l'uscita di scena di tutti i vescovi che, più o meno in buona fede, hanno insabbiato (sette dei quali hanno già dato le dimissioni) le indagini sui preti pedofili e la fusione tra alcune diocesi che consentirà di ridurre il numero dei presuli per migliorare la loro qualità."Poiché i visitatori hanno incontrato anche una tendenza piuttosto diffusa ad avere opinioni teologiche diverse dagli insegnamenti del Magistero", il Rapporto raccomanda "una particolare attenzione" e ricorda che il dissenso dagli insegnamenti fondamentali della Chiesa non è il corretto percorso per il rinnovamento".La Visita Apostolica, si precisa nel testo, "ha avuto un carattere pastorale" ed ha anche potuto constatare quanto oggi si stia facendo nella Chiesa Irlandese per prevenire gli abusi e salvaguardare i bambini: "Il lavoro del 'National Board for Safeguarding Children' è profondo e di vasta portata. Di particolare utilità si è rivelata la verifica, da esso avviata, dell'applicazione delle Linee guida nelle singole Diocesi e Istituti religiosi". "Si raccomanda che tale processo di verifica venga a coprire il più rapidamente possibile tutte le Diocesi e gli Istituti religiosi e possa ripetersi con regolarità". Quanto alle Linee guida enunciate nel documento Safeguarding Children" del 2008 (punto di arrivo di precedenti documenti), che prevedono "un capillare coinvolgimento dei fedeli e delle strutture ecclesiastiche nel lavoro di prevenzione e formazione; una stretta collaborazione con le autorità civili nella tempestiva segnalazione delle accuse; il costante rimando alla Congregazione per la Dottrina della Fede, per ciò che è di sua competenza", secondo i visitatori inviati dal Papa "tali norme si sono rivelate uno strumento efficace per gestire le denunce di abuso e per accrescere la sensibilità dell'intera comunità cristiana in materia di tutela dei minori". Ma tutto questo ancora non basta: "le linee guida andranno ulteriormente aggiornate e periodicamente riviste" come disposto dalla Congregazione della Dottrina della Fede.
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