venerdì 22 maggio 2020
La recita da Cascia. L’arcivescovo Boccardo: nella preghiera possiamo contare su un’“alleata” potente. Il ricordo delle vittime del Covid-19 accanto a quello di chi ha perso tutto con il terremoto
Il Rosario nella Basiica di Santa Rita a Cascia

Il Rosario nella Basiica di Santa Rita a Cascia

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"Questa sera nella nostra preghiera possiamo contare su una "alleata potente", conosciuta nel mondo come la "santa degli impossibili": qui convergono da ogni dove migliaia di pellegrini, attratti dalla testimonianza della sua santità, per affidarle gioie e dolori, fatiche e speranze, e trovare conforto e consolazione nelle prove e nelle pene della vita». Ecco allora che il Rosario per l’Italia, iniziativa promossa da Avvenire, Tv2000, InBlu radio, Sir, Fisc e Corallo d’intesa con la segreteria generale della Cei, non poteva non fare tappa a Cascia presso santa Rita, di cui oggi ricorre la memoria liturgica. E proprio nella Basilica di Santa Rita a Cascia, l’arcivescovo di Spoleto-Norcia, Renato Boccardo. ha guidato la preghiera mariana, trasmessa questa sera da Tv2000 e da InBlu radio.

«Si tratta di proseguire il cammino, divenuto arduo e faticoso in questo tempo di emergenza, senza perdere di vista la meta e senza indietreggiare di fronte alle difficoltà – ha detto l’arcivescovo nel suo saluto introduttivo –: si tratta di capire quanto stiamo vivendo e di imparare a discernere con attenzione e ad accogliere con responsabilità la lezione di vita nascosta negli eventi e nelle circostanze». Un invito che per la gente di questa terra umbra , dove si trova la città di Cascia, è stata una lezione che si è presentata anche nel passato: si pensi ai terremoti che hanno ferito molte volte questa terra - assieme ad altri luoghi del Centro Italia -, l’ultima delle quali nel 2016. Ferite non ancora rimarginate, e che hanno posto queste popolazioni davanti a cambiamenti di vita, di storia, di relazione a volte più profonde e definitive di quelle che stiamo vivendo in tempo di pandemia, come ha ricordato lo stesso arcivescovo. «Preghiamo allora perché la vita abbia sempre il sopravvento sulla morte, anche quando questa si presenta a noi come angoscia, scoraggiamento, impotenza». Anche in questo santa Rita ci è alleata perché, ha ricorda l’arcivescovo Boccardo, «pregando ha imparato ad unire la sua passione a quella di Cristo e ne ha raccolto il frutto prezioso: il senso della vita». Una ricerca di senso che diventa ancor più impellente quando ci si trova a fronteggiare un evento drammatico e non completamente gestibile.

Anche per questo il Rosario per l’Italia a Cascia - animato dalle monache agostiniane e dai frati agostiniani che curano la pastorale della Basilica - ha scelto proprio di offrire come commento ai cinque Misteri dolorosi - che sono contemplati il venerdì e il martedì - alcuni momenti della vita della «santa degli impossibili». «Rita è stata una donna di preghiera – è stato ricordato nel secondo Mistero –, nella relazione con Dio ha trovato la forza di trasfigurare la realtà senza sfuggirla, di elevarsi sulla vita per comprenderla e collocarla in un contesto più ampio dell’esperienza quotidiana». Parole che sembrano guardare ai nostri giorni. Una risposta al dolore per le vittime, allo smarrimento delle loro famiglie e alla fatica di chi ha lottato per salvare loro la vita. «Questa è l’ora in cui dobbiamo intensificare la preghiera – ha aggiunto Boccardo –. Pregare salva la vita, perché ci ricorda che ciò che conta non è soggetto a nessun virus».

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