giovedì 7 marzo 2024
Da una storia raccontata da Avvenire due fratellini fanno arrivare la loro donazione al doposcuoal delle suore per le famiglie povere
Lo studio al centro diurno Santa Dorotea in Albania

Lo studio al centro diurno Santa Dorotea in Albania - .

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È stato un articolo pubblicato su Avvenire il 5 gennaio scorso alla vigilia della Giornata missionaria mondiale dei ragazzi a far nascere una collaborazione di solidarietà e condivisione tra due bambini italiani di origine albanese e il doposcuola del centro diurno Santa Dorotea in Albania per i bambini delle famiglie più disagiate di Burrel, Suç e dei villaggi vicini .

Protagonisti di questa storia sono uno dei progetti che la Pontificia Opera dell’infanzia missionaria (Poim) ogni anno realizza in aiuto dei bambini di tutto il mondo, due fratellini di dieci e sette anni e un articolo uscito su queste pagine. A raccontare la vicenda è suor Giuseppina Cappelletti che opera in Albania, nella diocesi di Rreshen, con due consorelle suore Maestre di Santa Dorotea, che un mese fa si è vista recapitare una busta da parte di Elio e Erghes, i due fratellini sopra nominati. «Questa lettera mi è stata consegnata da due nonni, mentre ero a Rreshen ad un’assemblea con il nostro vescovo. È giunta come una sorpresa e ci ha stupito e meravigliato tanto, per come due bambini, dopo aver letto su Avvenire un articolo che descriveva il nostro centro diurno Santa Dorotea, abbiano pensato di voler aiutare i bambini del loro Paese. Dimostra come la sensibilità e i valori della solidarietà viaggiano nonostante la lontananza».

La lettera dice così: «Gentilissime suore Dorotee di Suç, siamo due fratelli, Elio, 10 anni, e Erghes, di 7, e abbiamo saputo che nel vostro villaggio aiutate ben 45 bambini poveri. Siamo italiani, ma con babbo e mamma albanesi, originari di Rreshen, dove abitano anche i nostri quattro nonni. Siccome attualmente un nonno è qui da noi e ritorna in Albania tra pochi giorni, cogliamo l’occasione per inviarvi tramite lui una piccola somma che voi utilizzerete come meglio credete per i vostri bambini. È poco, però speriamo che questo piccolo dono riesca a far sorridere i bambini del vostro centro. Ci impegniamo, e speriamo di riuscirci, ad accantonare qualcosa ogni tanto, in modo che a dicembre prossimo possiamo inviarvi una cifra più alta».

Ecco cosa accade quando un articolo, che racconta di uno dei tanti progetti Poim sostenuti nel mondo, viene letto da due bambini dal cuore solidale e fraterno.

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