venerdì 21 febbraio 2025
La consacrazione episcopale del sottosegretario del Dicastero per le Chiese orientali è avvenuta nella Basilica di San Pietro . A presiedere il rito il cardinale Gugerotti
Una recente immagine del vescovo Filippo Ciampanelli

Una recente immagine del vescovo Filippo Ciampanelli - Vatican Media

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Il novarese e sottosegretario del Dicastero per le Chiese orientali Filippo Ciampanelli è stato ordinato vescovo il 19 febbraio scorso.
La consacrazione episcopale è avvenuta a Roma nella Basilica di San Pietro all’altare della Cattedra. A consacrarlo è stato il cardinale Claudio Gugerotti, prefetto del Dicastero per le Chiese orientali. Co-consacranti il sostituto della Segreteria di Stato, l’arcivescovo Edgar Peña Parra, e Franco Giulio Brambilla, vescovo di Novara.

Il cardinale Gugerotti, rivolgendosi al vescovo titolare di Acque di Mauritania Ciampanelli, ha rievocato i trascorsi comuni nelle missioni diplomatiche in Georgia, Armenia, Azerbaigian e Belarus, i quali «costituiscono un benedetto legame di affetto e di stima». Quell’affetto e quella stima che il cardinale prefetto ha rivolto a papa Francesco, pregando per «un rapido ritorno alla sua instancabile attività apostolica».
Del resto, ha fatto presente Gugerotti rivolgendosi direttamente a monsignor Ciampanelli, non è facile essere sempre al servizio della verità, «nell’incarico che hai svolto e svolgi, che ti ha dato orizzonti splendidi di una mondialità che spesso è ignota ai più, adusi all’attaccamento miope al proprio piccolo frammento di terra sul quale operiamo e viviamo».
Al rito di ordinazione erano presenti 600 pellegrini della diocesi di Novara, giunti nella Capitale per vivere il pellegrinaggio nell'anno giubilare. E partecipare ad un momento molto importante per un "figlio" altrettanto importante della Chiesa novarese, come ama definirsi Ciampanelli.
Nei primi banchi i famigliari, lo zio don Maurizio Gagliardini (che è presidente dell’Associazione Difendere la vita con Maria), i confratelli diocesani, amici e compagni di studio. E poi i colleghi del Dicastero per le Chiese Orientali e le famiglie della parrocchia romana di San Tommaso d’Aquino (dove, prima dell’ordinazione, Ciampanelli ha svolto le domeniche il suo ministero sacerdotale).
Sull’altare, oltre 30 vescovi e cardinali e più di cento sacerdoti. E, dal cielo, i genitori scomparsi: mamma Lia e papà Pier Giorgio, che il giovane sacerdote novarese ha ricordato a conclusione della sua ordinazione.
Don Filippo, classe 1978, era stato ordinato presbitero nel 2003 a Novara dall’allora vescovo Renato Corti. Dal 2009, conclusi gli studi, è entrato nel servizio diplomatico della Santa Sede. È stato poi impiegato nelle Rappresentanze Pontificie in Georgia, Armenia, Azerbaigian e in Bielorussia, dal 2015 all’aprile 2024 ha prestato servizio presso la Sezione per gli Affari Generali della Segreteria di Stato. Il 15 aprile 2024 è stato nominato da papa Francesco sotto-segretario del Dicastero per le Chiese orientali.
Il nuovo vescovo, nel suo breve intervento di ringraziamento, ha dedicato un tempo di silenzio perché tutti potessero pregare per la salute del Pontefice e si è soffermato sul legame di riconoscenza con la sua chiesa madre di Novara: la sua parrocchia di Sant’Antonio, il seminario, i vescovi Del Monte, Corti, Franzi e l’attuale Brambilla.
Il giorno successivo, il 20 febbraio scorso, nella Basilica di Santa Maria Maggiore, il presule ha voluto presiedere una celebrazione di ringraziamento. E si è trattato di un momento di vicinanza della sua diocesi novarese.

Una delegazione della diocesi di origine di Ciampanelli Novara in pellegrinaggio a Roma con il vescovo Brambilla

Una delegazione della diocesi di origine di Ciampanelli Novara in pellegrinaggio a Roma con il vescovo Brambilla - Paolo Usellini

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