domenica 18 maggio 2025
Sarà piena di simboli la celebrazione di inizio pontificato. Attese 250mila persone e 156 delegazioni straniere. Per l'Italia presenti Mattarella e Meloni, per gli Stati Uniti il vicepresidente Vance
Gli ultimi preparativi sabato in piazza San Pietro per la Messa di intronizzazione di Papa Leone XIV

Gli ultimi preparativi sabato in piazza San Pietro per la Messa di intronizzazione di Papa Leone XIV - Ansa

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È un ricco simbolismo quello che pervade la celebrazione eucaristica, con cui il Papa eletto inizia ufficialmente il suo ministero. E così sarà anche oggi per Leone XIV. In particolare verrà sottolineata la dimensione «petrina» di pastore della Chiesa cattolica. E perciò assurgono a ruolo di primo piano le abituali insegne episcopali: il Pallio e l’Anello. Oltre al loro riferimento a Cristo e alla Chiesa, per il successore di Pietro sono evocative del compito a lui affidato dal Signore risorto. Anche il luogo della celebrazione parla chiaro. Il legame con l’Apostolo Pietro e il suo martirio, che ha fecondato la nascente Chiesa di Roma, sono infatti ulteriormente rimarcati dai luoghi in cui si compiono le celebrazioni, primo tra tutti la Confessione di San Pietro nella Basilica Vaticana, dove di fatto il rito avrà il suo inizio. E anche la piazza. Sono in effetti i due siti in cui Pietro ha avuto il suo martirio e riposa. La roccia sulla quale, come disse Gesù, è edificata la Chiesa.
Papa Prevost scenderà, con i Patriarchi delle Chiese Orientali, al Sepolcro di San Pietro e vi sosterà in preghiera. Nel frattempo due diaconi prenderanno il Pallio pastorale, l’Anello del Pescatore e il Libro dei Vangeli e li porteranno insieme in processione per deporli sull’altare della celebrazione.
Seguirà la processione iniziale, dalla Confessione di San Pietro verso l’altare, accompagnata dal canto delle Laudes Regiæ, con l’invocazione dell’intercessione dei Pontefici santi, dei martiri e dei santi e delle sante della Chiesa Romana. Quindi il rito per la benedizione e l’aspersione dell’acqua benedetta, poiché siamo nel periodo di Pasqua, il canto del Gloria e l’orazione colletta. In questa particolare invocazione, richiamato il disegno del Padre di edificare la sua Chiesa su Pietro e ispirandosi alla Lumen gentium, si chiede che il Vescovo, costituito Successore del Principe degli apostoli, mostri al popolo cristiano Pietro come «visibile principio e fondamento dell’unità nella fede e della comunione» della Chiesa».
Un altro riferimento petrino è l’arazzo della pesca miracolosa che durante la celebrazione penderà dal cancello centrale della Basilica Vaticana. Vi è raffigurato il dialogo di Gesù con Pietro, a cui fa esplicito riferimento il rito, nella liturgia della Parola e nei testi eucologici (cioè le orazioni che si trovano nella liturgia). L’arazzo è la riproduzione di un’opera di manifattura fiamminga, realizzato per la Cappella Sistina su un cartone di Raffaello Sanzio e conservato nei Musei Vaticani.
Le letture saranno tratte dagli Atti degli Apostoli (Pietro annuncia che Cristo è «la pietra scartata dai costruttori», con il Salmo responsoriale - il 117 - in tema) e dalla Prima Lettera di Pietro, dove si sottolinea ancora il legame che intercorre tra Pietro, la Chiesa di Roma e il ministero del suo Successore. Il Vangelo, invece, è l’episodio della pesca miracolosa narrato da Giovanni, cioè uno dei testi che fondano lo speciale e personale compito conferito a Pietro nel gruppo dei Dodici. La triplice domanda di Gesù e la triplice risposta si accompagnano in crescendo all’invito di pascere i «suoi agnelli» e le «sue pecorelle». Al contempo queste tre domande e altrettante risposte richiamano e riparano il triplice tradimento di Pietro. Malgrado la sua fragilità, anzi proprio a partire da essa, egli «ravvedutosi» può «confermare nella fede» i suoi fratelli.
Dopo la proclamazione del Vangelo, in latino e greco, si avvicineranno al Pontefice tre cardinali dei tre ordini (diaconi, presbiteri e vescovi) e di continenti diversi, per imporgli il Pallio e consegnargli l’Anello del Pescatore.
Il significato del Pallio, antichissima insegna episcopale confezionata con lana di agnelli, richiama la missione del Salvatore che incontrandoci come la pecora perduta se la carica sulle spalle. Il Pallio verrà imposto da un cardinale dell’ordine dei diaconi, dopo di che un porporato dell’ordine dei presbiteri invoca con una speciale preghiera la presenza e l’assistenza del Signore affinché il Papa eserciti il suo ministero in modo corrispondente al carisma ricevuto.
Seguirà la consegna dell’Anello del Pescatore da parte di un cardinale dell’ordine dei Vescovi. Questo anello fin dal primo millennio ha la valenza specifica del sigillo con cui autenticare gli atti del Pontefice. Viene detto anello «del Pescatore» perché Pietro è l’apostolo che, avendo avuto fede nella parola di Gesù dalla barca ha tratto a terra le reti della pesca miracolosa. Dopo il rito delle consegne il Santo Padre benedirà l’assemblea con il Libro dei Vangeli, mentre si acclamerà in greco: «Ad multos annos». Infine ci sarà il simbolico rito dell’«obbedienza» prestata al Papa da dodici rappresentanti di tutte le categorie del popolo di Dio, provenienti da varie parti della terra. E così la celebrazione proseguirà con l’omelia del Papa, la professione di fede, la preghiera universale e la liturgia eucaristica.
Alla Messa di inizio del ministero petrino è attesa la partecipazione di 250mila fedeli e di 156 delegazioni straniere. La prima in ordine di seduta è quella italiana, di cui fanno parte il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la premier Giorgia Meloni e, tra gli altri, i presidenti di Camera e Senato. Segue la delegazione peruviana, a cui è stata riservata un'attenzione particolare in nome dei tanti anni trascorsi da Prevost in Perù come missionario prima e come cardinale poi, oltre che per la doppia cittadinanza del Pontefice. Della delegazione peruviana fanno parte la presidente della Repubblica Ercilia Boluarte Zegarra e tra gli altri, i ministri degli Esteri e della Difesa. Terza la delegazione degli Stati Uniti d'America, Paese natale di Prevost, presente con il vice presidente JD Vance e il segretario di Stato Antonio Rubio.
Nove i sovrani regnanti che saranno presenti, tra cui quelli del Belgio Filippo, di Spagna Felipe VI, il granduca del Lussemburgo il principe Alberto di Monaco, oltre alla regina Maxima d'Olanda.
Venti i capi di Stato presenti, a cui si aggiungono la presidente della Commissione europea Ursula Von der Leyen e la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola. Tra i capi di Stato, anche l'ucraino Volodymyr Zelensky. Presenti anche, tra gli altri, il presidente israeliano Isaac Herzog, il colombiano Gustavo Petro, l'ungherese Tamas Suklyok, il libanese Joseph Aoun e il polacco Andrzej Duda.

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