venerdì 13 agosto 2021
Questa mattina nella Basilica Vaticana presso l'altare della Cattedra si sono svolti i funerali del cardinale spagnolo morto a 94 anni martedì 10 agosto
Un momento dei funerali del cardinale Eduardo Martínez Somalo

Un momento dei funerali del cardinale Eduardo Martínez Somalo - Ansa

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La sua fu una «piena fedeltà al Papa e generosa dedizione per il bene della Chiesa e per la salvezza delle anime, dando molto alla Chiesa e ha collaborato con sette Romani Pontefici, che amò e con i quali agì sempre in stretta unione». E’ il ritratto che ha voluto consegnare questa mattina, venerdì 13 agosto, ai fedeli presenti nella Basilica di San Pietro il cardinale Giovanni Battista Re, decano del Collegio cardinalizio per ricordare la figura del compianto porporato spagnolo Eduardo Martinez Somalo morto a 94 anni martedì 10 agosto.

Il rito esequiale per il prefetto emerito emerito della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica e camerlengo durante la Sede Vacante del 2005 si è svolto, come tradizione, presso l’Altare della Cattedra. Delineandone i tratti del carattere e della personalità, il cardinale Re ha ricordato Martínez Somalo come un «uomo pacifico per temperamento, bonario ed accogliente, dotato di intelligenza acuta nell’afferrare il nocciolo dei problemi e di grande capacità nel valutare persone e avvenimenti”. Egli “ha dato molto alla Chiesa e ha collaborato con sette Romani Pontefici, che amò e con i quali agì sempre in stretta unione».

La biografia del porporato spagnolo

Il porporato era nato in Spagna il 31 marzo 1927, nella cittadina di Baños de Río Tobía. Dopo aver frequentato il Seminario diocesano di Calahorra y La Calzada-Logroño, era stato inviato a Roma per proseguire gli studi ecclesiastici presso il Pontificio Follegio spagnolo e presso la Pontificia Università Gregoriana, conseguendo la licenza in teologia e in diritto canonico. Ordinato sacerdote a Roma il 19 marzo 1950, aveva poi svolto il ministero nella sua diocesi d’origine.

Il 18 agosto 1956 era entrato a far parte della Segreteria di Stato in qualità di addetto. Nel 1957 l’inizio dell’insegnamento alla Pontificia Accademia ecclesiastica. Nel 1970 era diventato consigliere della delegazione apostolica in Gran Bretagna, ma era rientrato in Vaticano pochi mesi dopo come collaboratore dell’arcivescovo Giovanni Benelli, allora sostituto della Segreteria di Stato.

Il 12 novembre 1975 Paolo VI lo aveva nominato nunzio apostolico in Colombia, elevandolo ad arcivescovo titolare di Tagora. Era stato consacrato dall’allora segretario di Stato, il cardinale Jean Villot. Papa Giovanni Paolo II il 5 maggio 1979 lo aveva scelto come sostituto della Segreteria di Stato.

Nel 1988 lo stesso papa Wojtyla lo aveva promosso a prefetto della Congregazione per il culto divino e la disciplina dei sacramenti. Il 28 giugno di quello stesso anno era stato creato cardinale.

Nel 1992 la nomina a prefetto della Congregazione per gli istituti di vita consacrata e le società di vita apostolica. Incarico che manterrà fino al 2004. Era stato Giovanni Paolo II a sceglierlo nel 1993 come camerlengo di Santa Romana Chiesa, incarico che ha mantenuto fino al 2007. In tale veste ha gestito la sede vacante del 2005 dopo la morte del Pontefice polacco.

È stato lui, nell’aprile di quell’anno, a presiedere nelle Grotte Vaticane il rito di tumulazione di papa Wojtyla. E significative furono anche le parole di ringraziamento di Benedetto XVI al momento della sua rinuncia alla carica di camerlengo nel 2007 in cui rievocò «la solerzia, la competenza a servizio della Chiesa universale».

È stato presidente delegato alla prima Assemblea speciale per l’Europa del Sinodo dei vescovi (1991) e presidente delegato alla IX Assemblea generale del Sinodo dei vescovi del 1994 sulla vita consacrata. Ha partecipato al Conclave dell’aprile 2005 che ha eletto papa Benedetto XVI.

Il cordoglio di papa Francesco

Infine Lo scorso 4 agosto, papa Francesco aveva visitato il porporato nella sua abitazione in Vaticano mentre le forze del cardinale si stavano esaurendo. E proprio il giorno successivo alla sua scomparsa, mercoledì 11 agosto, il Pontefice ha inviato un telegramma ai familiari di Martinez Somalo ricordandolo come un «caro fratello» di cui conservo «sincera ammirazione» e un «solerte collaboratore di ben sei Papi miei predecessori».



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