giovedì 4 novembre 2021
Il raduno europeo dei ragazzi, ne sono attesi 6.000, è in programma dal 28 dicembre al 1° gennaio. È la prima grande manifestazione di questo genere che si tiene dopo l’emergenza Covid
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Coraggio e speranza. È lo spirito con cui Torino affronta il raduno europeo dei giovani di Taizé, in programma dal 28 dicembre al 1° gennaio. È la prima grande manifestazione di questo genere che si tiene dopo l’emergenza Covid; ed è anche un’occasione per sottolineare la voglia di pace e fraternità che tutti, ma i giovani in particolare, sentono dentro di sé. Sono attesi in 6mila per il “Pellegrinaggio di fiducia sulla terra” giunto alla 44ª edizione.

Ieri l’iniziativa è stata presentata non in un ambiente ecclesiale ma a Palazzo Civico per sottolineare come il raduno coinvolga tutta la città e il territorio piemontese. Il sindaco Stefano Lo Russo, insediato da pochi giorni, ha voluto portare personalmente il suo saluto; la vicesindaca Michela Favaro ha ricordato che la città mette a disposizione i propri servizi (trasporti, logistica), così come la Regione Piemonte.

I giovani provenienti da tutta Europa troveranno accoglienza a Torino e nei centri dell’area metropolitana soprattutto nelle famiglie che, attraverso la rete delle parrocchie, compiono questo grande gesto di ospitalità. Altri saranno accolti in oratori e strutture comunitarie. Frère John della Comunità di Taizé, che segue direttamente la preparazione a Torino, ha ricordato lo svolgimento delle giornate: a mezzogiorno la preghiera per gruppi nelle chiese del centro storico; alla sera il raduno di tutti all’Oval del Lingotto per il momento più importante e solenne.

Lungo la giornata gli incontri: con le comunità torinesi; con i migranti; la conoscenza con i testimoni della fede; la scoperta del patrimonio religioso, artistico, culturale della città.
L’incontro di Taizé a Torino nasce già come esperienza ecumenica. La pastora Sophie Langenech, della Chiesa valdese, ha ricordato che il lavoro di preparazione, in questi due anni, è stato condotto dalle Chiese cristiane in un clima di grande fraternità e rispetto delle «differenze» come delle «vicinanze».

«Lo abbiamo pensato e preparato – ha detto Sophie – in forma ecumenica e posso dire che ci onora incontrare a Torino la Comunità di Taizé la cui vocazione a una spiritualità ecumenica e internazionale ha origini così profonde, fin dagli Anni ’40 del secolo scorso. Il suo impegno per la riconciliazione cristiana anzitutto come vocazione delle generazioni più giovani rappresenta una sfida e una speranza per il cristianesimo oggi». Lo stesso spirito anima il lavoro del Coordinamento interconfessionale che il 1° gennaio terrà il proprio incontro nella Giornata mondiale della pace.

E poi ci sarà la Sindone. L’arcivescovo Cesare Nosiglia, custode pontificio del Telo, ha sottolineato che «Torino vuole offrire ai giovani quanto ha di meglio»: la fraternità delle sue comunità, e lo spirito di accoglienza. Ma anche la testimonianza silenziosa dell’icona custodita in Cattedrale. La contemplazione della Sindone è una delle attività che vengono proposte: i giovani che lo vorranno potranno sfilare in Duomo, così come è già accaduto in altre occasioni “straordinarie”».

È accaduto nel 2018 quando i giovani delle diocesi del Piemonte e Valle d’Aosta passarono a vedere la Sindone prima di scendere a Roma per incontrarsi con papa Francesco, in preparazione al Sinodo. Don Roberto Gottardo, presidente della Commissione diocesana, ha illustrato le modalità di questa contemplazione riservata agli iscritti al pellegrinaggio di Taizé che si terrà nei pomeriggio del 29 e del 30 dicembre.

Due sono i siti web a disposizione dei giovani per l’iscrizione e le informazioni: quello di Taizé www.taize.fr per tutti coloro che hanno necessità di un alloggio e il sito www.taizetorino.it per i partecipanti dalla città metropolitana di Torino e di tutto il Piemonte, se non necessitano di ospitalità per la notte, gestito dalla pastorale giovanile di Torino.

La pastorale giovanile dell’arcidiocesi di Torino, guidata da don Luca Ramello, è il “motore”, non solo organizzativo, delle giornate di Taizé. Si sta preparando una App in più lingue che consentirà di raccogliere tutte le informazioni necessarie e offrire gli “orientamenti” per muoversi in città. Una sezione sarà dedicata anche alla conoscenza della Sindone, in vista della contemplazione riservata ai giovani che sceglieranno questo “laboratorio”.

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