venerdì 1 dicembre 2023
Le strade, i cortili, le chiese del centro del Friuli Venezia Giulia si animano dal 3 dicembre al 14 gennaio. Il patto con Greccio. Don Vena: riportiamo nella nostra vita lo spirito del presepe
A Poffabro, "Presepe tra i presepi"

A Poffabro, "Presepe tra i presepi" - Wikimedia Commons - Foto di Tommaso Rollo

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Un borgo che si fa presepe. Di più, si fa “Presepe tra i presepi”. Con centosettanta abitanti e oltre 500 presepi. Praticamente ovunque, in chiesa, nel monastero, lungo tutte le vie, nei cortili. Poffabro, frazione del comune di Frisanco (Pordenone), Val Colvera, nelle Prealpi carniche, diventa a Natale una seconda Greccio. Le sue strade e le sue case di pietra tagliate al vivo, fra balconi in legno e archi di sassi si animano delle luci e dei personaggi del presepe. E magicamente prende forma la festa, e tutta la comunità si unisce per rappresentare la nascita di Gesù in centinaia di modi diversi. Una festa che si ripete da ventisei anni e che quest’anno assume un significato ancora più forte. Perché Poffabro e Greccio – a 800 anni dal primo presepe allestito da san Francesco il 24 dicembre 1223 nel pittoresco centro reatino nel cuore della Valle Santa – stringono un “Patto di Fratellanza”, approvato dai due consigli comunali e annunciato dai due sindaci, Sandro Rovedo ed Emiliano Fabi. Entrambi Borghi d’Italia e Bandiera arancione del Touring Club, i due Comuni hanno deciso di collaborare con «l’impegno di tenere viva la tradizione del presepe». Il parroco, don Andrea Vena, cita proprio san Francesco così come riportato dalla Fonti: «Vorrei rappresentare il Bambino nato a Betlemme, e in qualche modo vedere con gli occhi del corpo i disagi e in cui si è trovato per la mancanza delle cose necessarie a un neonato, come fu adagiato in una greppia e come giaceva sul fieno tra il bue e l’asinello». Il presepe, riprende don Vena, «è proprio questo». E deve «stimolarci a tradurre l’esperienza, fatta anche di emozione, in cultura, arte, e infine in imitazione. Riportare nella nostra vita lo spirito del presepe, così come volle Francesco».

Un presepe allestito in una precedente edizione di 'Presepe tra i presepi'

Un presepe allestito in una precedente edizione di "Presepe tra i presepi" - .

Poffabro “Presepe tra i presepi” si accenderà il 3 dicembre. Alle 16 la liturgia inaugurale nella chiesa parrocchiale di San Nicolò, con la partecipazione della corale Livenza di Sacile e la voce narrante dell’attore e regista Luciano Roman. Al termine si svelerà un’opera simbolo che richiamerà il presepe di Greccio e il nuovo presepe artistico in acciaio corten nella piazza con 16 figuranti di 150 centimetri. Dall’Immacolata, per tutto dicembre e fino al 14 gennaio un ricco calendario di iniziative, celebrazioni e concerti (info e programma su vivivalcolvera.it). Il 17, alle 10, la benedizione delle statuine del Gesù Bambino da deporre nei presepi a casa, in una celebrazione animata dai giovani del gruppo teatrale Controcorrente che dopo si esibirà nello spettacolo “Greccio: notte di Natale 1223”. Il 23, alle 16, il Concerto nei “Borghi più belli d’Italia” con i Filarmonici Friulani. Il 29, alle 16, l’incontro con il biblista Gregorio Vivaldelli su L’innamorato, Giuseppe di Nazaret. Il 30 la presentazione del libro Amore per credere di don Francesco Pesce, alle 15, e a seguire la proposta spirituale animata dal coro The Colours of Gospel di San Michele al Tagliamento. A Capodanno, la preghiera per il nuovo anno e l’accensione della lampada della pace. Per l’Epifania, l’arrivo dei Magi sarà celebrato con la benedizione dei bambini e la distribuzione dei doni a cura del gruppo Bibione. Poi la presentazione del nuovo libro di don Vena, Guardare a Gesù con lo sguardo di Maria. Meditazioni sui misteri del Rosario (Shalom). La chiusura il 14, alle 17, con il suono delle campane. E Poffabro tornerà a essere “solo” presepe (e borgo fra i più belli d’Italia), in attesa dei presepi del prossimo anno.

Uno dei presepi di Poffabro, nelle Dolomiti Friulane

Uno dei presepi di Poffabro, nelle Dolomiti Friulane - Turismo Fvg_Foto di Luciano Gaudenzio

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