sabato 21 luglio 2018
Inizia la missione dell'arcivescovo polacco Hoser. Il suo compito è quello di «assicurare un accompagnamento stabile dei fedeli» e non di entrare nel merito del fenomeno "apparizioni"
 A Medjugorje il visitatore del Papa accanto ai 2 milioni di pellegrini
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L’arcivescovo polacco Henryk Hoser, nominato da papa Francesco visitatore apostolico a carattere speciale per la parrocchia di Medjugorje, darà inizio oggi al suo ministero nella cittadina dell’ex Jugoslavia con una Messa solenne alle 19. «Si tratta di un incarico esclusivamente pastorale», aveva spiegato la Sala Stampa vaticana rendendo pubblica nelle scorse settimane la decisione di Bergoglio che ha al centro la località dove dal 1981 sei giovani – oggi adulti – sostengono di avere apparizioni della Madonna. «La missione del visitatore apostolico – chiariva ancora il testo vaticano – ha la finalità di assicurare un accompagnamento stabile e continuo della comunità parrocchiale di Medjugorje e dei fedeli che vi si recano in pellegrinaggio, le cui esigenze richiedono una peculiare attenzione».


Emerito di Varsavia-Praga, 75 anni, Hoser era stato scelto l’11 febbraio 2017 come inviato speciale della Santa Sede nella località delle presunte visioni mariane. La Sala Stampa in un comunicato riferiva che l’incarico aveva «lo scopo di acquisire più approfondite conoscenze della situazione pastorale di quella realtà e, soprattutto, delle esigenze dei fedeli». E lo stesso giorno il direttore della Sala Stampa vaticana Greg Burke sottolineava che «la missione è un segno di attenzione del Papa verso i pellegrini». Hoser, quindi, non è chiamato a indagare sulla questione delle “note” apparizioni mariane che sono di competenza della Congregazione per la dottrina della fede. È tenuto invece a stare vicino ai circa due milioni di persone che ogni anno giungono da tutto il mondo a Medjugorje, in particolare nella parrocchia di San Giacomo al centro del "caso" retta dai francescani.


Con la decisione di avere un visitatore apostolico papa Francesco non è entrato nel merito della veridicità delle (finora) presunte apparizioni mariane della cittadina dell'Erzegovina ma ha affidato la supervisione pastorale della parrocchia a un ecclesiastico ben disposto nei confronti di questa realtà, sottraendola alla diocesi di Mostar-Duvno i cui ordinari, Pavao Zanic fino al 1993 e Ratko Peric da allora, si sono manifestati contrari alla soprannaturalità del "fenomeno" di Medjugorje. Finora sono oltre 47mila i messaggi "mariani" - alcuni anche controversi - che i presunti veggenti hanno reso noto.


Erano state «molto positive» le conclusioni su Medjugorje che l'arcivescovo Hoser aveva consegnato al Papa al termine del suo incarico di inviato speciale. In una lunga intervista all'agenzia di stampa cattolica polacca Kai, aveva indicato in «preghiera, silenzio, Eucaristia, adorazione, digiuno e sacramento della Riconciliazione» i «punti di forza» del luogo che, sottolineava l'arcivescovo, ha una «forte specificità» rispetto ad altri siti d'impronta mariana: ha avuto «enormi dinamiche di crescita». Inoltre aveva affermato che «le diocesi e altre istituzioni possono organizzare pellegrinaggi ufficiali» a Medjugorje in quanto «non ci sono più problemi».


È nelle mani di papa Francesco il dossier Medjugorje. Si tratta del «lavoro molto molto buono» – come lo stesso Bergoglio lo ha definito – della Commissione internazionale d'inchiesta sulle presunte apparizioni della Vergine voluta nel 2010 da Benedetto XVI e presieduta dal cardinale Camillo Ruini ha concluso il suo impegno il 14 gennaio 2014 quando ha sottoposto l'esito dell'indagine al Pontefice e alla Congregazione per la dottrina della fede. Francesco aveva fatto cenno ai risultati nel volo di ritorno da Fatima rispondendo ai giornalisti. Il Papa aveva evidenziato «alcuni dubbi nella Congregazione» vaticana che hanno indotto a inviare l'intera documentazione sul "caso" ai membri del dicastero, compresi i pareri contrari al testo Ruini. Poi aveva riassunto gli orientamenti proposti dalla Commissione d'inchiesta. «Sulle prime apparizioni, quando i "veggenti" erano ragazzi – aveva riferito Francesco –, il rapporto più o meno dice che si deve continuare a investigare. Circa le presunte apparizioni attuali, il rapporto ha i suoi dubbi. Io personalmente sono più "cattivo": io preferisco la Madonna madre, nostra madre, e non la Madonna capo-ufficio telegrafico che tutti i giorni invia un messaggio a tale ora: questa non è la mamma di Gesù. E queste presunte apparizioni non hanno tanto valore».

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