mercoledì 15 settembre 2010
Il colloquio con la regina Elisabetta a Edimburgo apre il pellegrinaggio apostolico di Benedetto XVI in Gran Bretagna. Altre tappe a Glasgow, Londra e Birmingham. Incontri con la comunità cattolica, momenti ecumenici e la beatificazione di John Henry Newman.
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Pioggia sottile e continua. Freddo. E un vento teso che dispensa tenaci emicranie. Londra ha messo il suo vestito più caratteristico, in questa vigilia dell’arrivo del Papa. Che, nonostante il celebre aplomb dei britannici, sembra farsi sempre più calda. Già a guardare, ieri pomeriggio, le squadre impegnate a piazzare le transenne attorno a Westminster, si intuisce che ci si aspetta più gente del previsto. Ma i bookmakers, che nella patria delle scommesse accettano puntate anche sul fatto che il Papa possa essere sorpreso in un pub a ordinare una birra (persa in partenza, beve solo aranciata...), non accettano scommesse su quante persone, alla fine, faranno a gara per vederlo anche solo passare: «It will be terribly crowded for sure», rispondono se chiedi loro perché. Più o meno: «Sarà sicuramente una folla enorme».Se lo dicono loro, che avevano dato per certa l’elezione del cardinal Ratzinger a Papa dal giorno numero 1 di sede vacante, c’è da crederci. Capaci di cogliere la "temperatura" dei fatti prima, e meglio, dei tanti opinionisti che, lasciati al loro destino i gruppetti di contestatori ai quali per mesi avevano riservato uno spazio quanto meno esagerato, si sforzano oggi di entrare nel merito di una visita che, da qualunque parte la si guardi, è una delle più attese e importanti tra quelle compiute da Benedetto XVI. Importante per i cattolici, certo, come anche per le relazioni con gli anglicani. Ma importante, anche, per il poco visibile, ma solidissimo filo che lega le due diplomazie più antiche del mondo. Se, in sei anni, per cinque volte un primo ministro britannico è stato ricevuto in Vaticano, una ragione ci sarà pure.Nessuno stupore dunque se l’attuale inquilino del numero 10 di Downing Street parla della visita di Benedetto XVI in Gran Bretagna come di «un grande onore per il nostro Paese», dandogli il proprio «caloroso benvenuto» da un video-messaggio pubblicato sul sito internet del Primo Ministro. Sarà, afferma Cameron, «un viaggio storico e incredibilmente importante», e se «certo non tutti concordano con tutto ciò che il Papa afferma», questo «non deve impedirci di riconoscere che il suo messaggio aiuta a metterci alla prova, a porci delle domande sulla nostra società e su come ci comportiamo con noi stessi e con gli altri».Boris Johnson, sindaco di Londra, si dice «sicuro» che «i londinesi, senza distinzione di fede, daranno un caldo benvenuto a Benedetto XVI», e lo scrittore Peter Jennings è pronto a scommettere che «le critiche rivolte dai media sono destinate a svanire una volta che il Papa arriverà nel Regno Unito». Certo oggi la Gran Bretagna «è molto cambiata rispetto a 28 anni fa», spiega il cardinale Cormac Murphy-O’Connor, arcivescovo emerito di Westminster, che nel 1982 accolse nel Regno Unito Giovanni Paolo II. «La nostra società – ha scritto in un articolo sull’"Osservatore Romano" – è divenuta molto laica e per i cristiani di varie denominazioni è divenuto sempre più difficile avere un posto centrale e autorevole nella cultura del nostro Paese. Ciononostante, la Chiesa Cattolica ha una voce molto influente nel testimoniare l’insegnamento e i valori cristiani».Un atteggiamento, questo esplicitato dal porporato, che accomuna tutte le Chiese cristiane d’Inghilterra, che in una dichiarazione comune concordano nell’auspicio che il Pontefice «dia più coraggio alla testimonianza comune di fronte a una società sempre più secolarizzata». Al riguardo, un’inchiesta della Bbc ha rilevato che il 60% dei cattolici pensa che la società britannica non dà valore alla loro fede; e se il 52% di essi si è sentito "scosso" dallo scandalo sugli abusi sessuali, il 70% è convinto che la visita del Papa gioverà comunque alla Chiesa nel Regno Unito.Quel che è certo, è che – come sempre – Benedetto XVI non si tirerà indietro rispetto anche alle questioni più "delicate" come gli scandali sugli abusi sui minori: «Credo che il Papa – diceva ieri il portavoce vaticano padre Federico Lombardi – avrà modo, nel corso del prossimo viaggio nel Regno Unito, di parlare di questo problema rinnovando la propria partecipazione alla sofferenza delle vittime e confermando la condanna dei crimini che sono stati commessi».
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