giovedì 28 gennaio 2016
Il prossimo 7 febbario avrà luogo in Terra Santa, a Nazareth la Giornata mondiale del malato. Il presidente del Pontificio Consiglio per gli operatori sanitari, monsignor Zimowski: un’occasione per favorire il dialogo con le altre religioni.
«Vicino a chi soffre con cuore misericordioso»
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La celebrazione della XXIV Giornata mondiale del malato il prossimo 7 febbario avrà luogo in Terra Santa, a Nazareth. Qui il messaggio del Papa sul tema “Affidarsi a Gesù misericordioso come Maria: “Qualsiasi cosa vi dica, fatela” (Gv 2,5) In sala stampa Vaticana sono stati spiegati alcuni dettagli sulle celebrazioni e sul significato della Giornata. Vediamo quali. La Galilea, “dove Gesù ha compiuto tante guarigioni”, “ci ricorda l’importanza della vicinanza di Gesù ai malati e ai sofferenti”, ha esordito l'arcivescovo Zimowski, sottolineando che “a volte ci intimidisce il fatto di non poter guarire, di non poter aiutare come Gesù”. “Cerchiamo di superare questo imbarazzo”, l’invito del presule: “L’importante è andare - ha proseguito il presidente del Pontificio Consiglio per gli Operatori Sanitari per la Pastorale della Salute -. Stare accanto all’uomo che soffre, che forse più che della guarigione ha bisogno della presenza dell’uomo, del cuore umano pieno di misericordia, dell’umana solidarietà”. Pellegrinaggio nel Giubileo straordinario della misericordiaLa Giornata, ha fatto notare il presidente del dicastero pontificio, “si iscrive molto bene anche all’interno del Giubileo straordinario della Misericordia”: “Visiteremo la basilica del Santo Sepolcro e dell’Agonia (Getsemani), luoghi dove Cristo si è consegnato al Padre per la nostra salvezza, con la consapevolezza che credere nel Figlio crocifisso significa vedere il Padre, significa credere che l’amore è presente nel mondo e che questo amore è più potente di ogni genere di male nel quale l’uomo, l’umanità, il mondo sono coinvolti. Credere in tale amore significa credere nella misericordia”. Occasione di dialogo interreligioso La Giornata mondiale del malato, infine, può esser un’occasione per “favorire l’incontro con l’ebraismo, con l’islam e con le altre nobili tradizioni religiose”, per combattere “ogni forma di chiusura e di disprezzo” ed espellere “ogni forma i violenza e di discriminazione”, come auspica il Papa nella Bolla di indizione del Giubileo. A spiegare i significati delle celebrazioni è intervenuto anche padre Augusto Chendi che ha ricordato il primo miracolo compiuto da Gesù durante le nozze di Cana di Galilea, «arricchito dall’icona di Maria che “consola” i suoi figli» posto al centro del messaggio del Papa. «Consolati dalla Misericordia di Dio - ha sottolineato padre Chendi -, siamo quindi invitati ad essere a nostra volta operatori di misericordia (cfr. 2 Cor 1, 3-5), iscrivendoci nel solco proprio del 'ministero della consolazione” per i più poveri, per coloro che sono ai margini della nostra società e, in particolare, sperimentano nella propria carne il mistero del dolore e della sofferenza». Quando è stata istituita la Giornata mondiale del malato? È stato ricordato che la Giornata è stata istituita da san Giovanni Paolo II con una Lettera al cardinale Fiorenzo Angelini, «primo presidente del nostro Pontificio Consiglio, il 13 maggio 1992».

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