venerdì 23 marzo 2012
La XX giornata di preghiera e di digiuno si tiene nell'anniversario dell'assassinio di monsignor Oscar A. Romero, arcivescovo di San Salvador, avvenuto il 24 marzo 1980. ​
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Ricordare tutti i missionari e gli operatori pastorali che sono stati uccisi nel mondo versando il sangue per la causa del Vangelo. Questa l'intenzione della Giornata di preghiera e di digiuno in memoria dei missionari martiri - sono almeno 1.000 i missionari uccisi dal 1980 al 2011 - che raggiunge, quest'anno, il suo ventesimo traguardo. L'iniziativa, ricorda l'Osservatore romano,  infatti è nata nel 1993 per l'impulso del Movimento giovanile missionario delle Pontificie opere missionarie italiane (Pom) che scelse come data l'anniversario dell'assassinio di monsignor Oscar A. Romero, arcivescovo di San Salvador, avvenuto il 24 marzo 1980. Il tema scelto per questa ventesima Giornata dei missionari martiri, che si è ormai estesa a molte diocesi, realtà giovanili e missionarie, istituti religiosi dei diversi continenti, è "Amando fino alla fine". Si tratta di un motto che, spiegano gli organizzatori,  "non vuole essere un lieto fine forzato che cancella la durezza della violenza o la tragedia di una vita spezzata drammaticamente, ma semplicemente dipinge gli ultimi istanti di coloro che, sull'esempio del Maestro, donano la vita, perdonando i loro carnefici".
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