giovedì 24 marzo 2016
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ROMA Mai perdere la speranza. Mai prendere «pericolose scorciatoie ». Mai “scaricare” sull’accoglienza le colpe dei terroristi. Nunzio Galantino ha coniugato così preghiera e sguardo sull’attualità nella Messa celebrata ieri a Santa Maria in Portico in Campitelli per il precetto pasquale dei dipendenti di Roma Capitale. Il segretario generale della Cei, invitato dal Nucleo Acli interno al Comune (che ha organizzato la celebrazione in collaborazione con le Acli di Roma), ha voluto ricordare innanzitutto le vittime, i feriti e i loro familia- ri dei tragici eventi di questi giorni. Le giovani di Erasmus perite in Spagna, come i morti degli attentati di Bruxelles. E ha invitato a pregare per loro. Quindi ha posto l’accento sulla speranza. «La paura e il terrore si diffondono da soli – ha detto il vescovo –. La speranza, no. Ha bisogno di gente realista ma di coraggio, di gente che continua a ragionare». Una speranza di cui necessitano tutti, ma in particolare «coloro che hanno responsabilità di governo, altrimenti – ha avvertito – rischiamo di prendere decisioni che virano verso scorciatoie pericolose». In sostanza, come ha spiegato ai giornalisti dopo la fine della Messa, «quelle di alzare muri o mettere fili spinati». «Non aiuta ad alimentare la speranza – aveva sottolineato in precedenza nel corso dell’omelia – chi passa il suo tempo a sottolineare quello che non va nella famiglia, nella comunità, nel lavoro; chi si lascia prendere solo e sempre dai pregiudizi, da atteggiamenti stupidamente ideologici; o chi confonde il servizio con il freddo dovere». Di qui l’augurio di Galantino di essere «testimoni di una speranza che a Pasqua ci viene riconsegnata». Così come l’auspicio, in risposta a una precisa domanda, che «quanto avvenuto a Bruxelles non si rifletta negativamente sull’accoglienza ai profughi e ai migranti e che tutti quanti impariamo a mantenere l’atteggiamento giusto di fronte a queste provocazioni, di fronte a questo ulteriore colpo dato alla speranza ». A raccogliere l’appello del segretario generale della Cei, Lidia Borzì, fresca di riconferma alla presidenza delle Acli di Roma e provincia. «Essere qui oggi in questo momento così difficile – ha detto in un breve saluto finale –, significa far partire da Roma Capitale un messaggio di speranza insieme ai lavoratori e alle lavoratrici della città, investendo su lavoro e solidarietà». Insieme con Galantino hanno concelebrato tra gli altri il parroco di Santa Maria in Portico in Campitelli, padre Davide Carbonaro, e l’assistente delle Acli romane, don Francesco Pesce. Presenti anche il subcommissario di Roma Capitale, Livio Panini D’Alba e il presidente del Forum delle famiglie, Gianluigi De Palo. © RIPRODUZIONE RISERVATA Il segretario generale della Cei, il vescovo Nunzio Galantino
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