martedì 14 luglio 2015
Silenzio e commozione nella cattedrale di San Pietro colma di fedeli per i funerali del cardinal Biffi. Caffarra, per lui dialogo coincideva con il Vangelo. Tre video per ricordarlo. (MIchela Conficconi)
Il ricordo del cardinale Caffarra nell'omelia 
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“Dio solo sa quanto oggi nella nostra Chiesa italiana abbiamo bisogno di una fede capace di generare un giudizio sugli avvenimenti”. Con queste parole l’Arcivescovo di Bologna, cardinale Carlo Caffarra, ha salutato questa mattina nella cattedrale di San Pietro il cardinale Giacomo Biffi, nell’ultimo viaggio, quello alla casa del Padre. Molte le autorità civili e militari presenti alla celebrazione funebre: dal ministro dell’Ambiente Marcello Galletti in rappresentanza del Governo, al presidente della commissione Affari esteri del Senato Pier Ferdinando Casini, all’ex presidente del Senato Marcello Pera. Sospeso per alcune ore il consiglio comunale, per permettere la partecipazione di sindaco, giunta e consiglieri; e anche l’assemblea legislativa della Regione, rappresentata in San Pietro dalla sua presidente Simonetta Saliera, ha iniziato i lavori con un minuto di silenzio in ricordo del Cardinale. Seduti sui banchi della navata centrale pure l’ex sindaco di Bologna Giorgio Guazzaloca, il rettore Ivano Dionigi, i parenti e i familiari “adottivi” dell’Arcivescovo emerito, che con lui hanno condiviso fino agli ultimi giorni, come l’inseparabile governante Dina. E soprattutto tanti e tanti fedeli. Sul presbiterio una ventina di vescovi e i cardinali Angelo Bagnasco, presidente della Conferenza episcopale italiana, e Dionigi Tettamanzi, arcivescovo emerito di Milano. Presente anche il patriarca di Venezia Francesco Moraglia. “La concentrazione cristologica che caratterizza la vita ed il magistero del nostro vescovo Giacomo, gli consente di vedere dentro le vicende umane il disegno del Padre – le parole dell’omelia di Caffarra - ho potuto constatare più di una volta che quando parlava del disegno di Dio dentro la storia umana, era preso come da una sorta di incanto che lo affascinava. Questo modo di guardare la realtà gli dava una grande libertà di giudizio sui fatti di oggi e del passato, anche dal punto di vista rigorosamente storico. Possiamo dire, usando le parole di san Massimo il Confessore, che il nostro vescovo Giacomo ci ha insegnato a pensare ogni cosa per mezzo di Gesù Cristo, e Gesù Cristo per mezzo di ogni cosa. E Dio solo sa quanto oggi nella nostra Chiesa italiana abbiamo bisogno di una fede capace di generare un giudizio sugli avvenimenti”. Per Pier Ferdinando Casini Biffi è stato “un grande eroe del nostro tempo”. “Una guida per la mia generazione”, le parole del ministro dell’Ambiente Galletti. Mentre per Marcello Pera “ I suoi scritti dovranno essere tutti ripensati, rimeditati e riscoperti prima che la Chiesa prenda una strada che certamente non è quella che lui avrebbe apprezzato”.
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