sabato 5 agosto 2017
A Roma sul Lungotevere lo stand animato dai francescani conventuali
Frati in missione tra il popolo della «movida»
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Hanno garantito i pasti per un anno a quattrocento bambini di una scuola in Uganda e solo questo fa esclamare che «ne è valsa la pena». E poi ci sono gli incontri, le storie, le risate, i dubbi, le richieste di confessarsi, i preconcetti smontati da una bella chiacchierata sul Lungotevere. La missione francescana, ormai da quattro anni, abita anche le banchine del Tevere, a Ponte Garibaldi, e dal cuore di Roma incontra il mondo che passa da lì e si ferma a pensare. Fino al 3 settembre i Frati minori conventuali del Centro missionario diretto da padre Paolo Fiasconaro, siciliano d’origine, saranno presenza viva ogni sera nella “movida” romana, proprio di fronte all’Isola Tiberina, testimonianza religiosa per i due milioni di visitatori che transiteranno sulle banchine. Un momento di incontro per costruire ponti con la gente di ogni provenienza, ceto sociale, religione e cultura. Una iniziativa proposta da padre Paolo a Gianni Marsili, ideatore dell’“Estate romana”, e diventata stabile.

«Lo stand è un luogo semplice, cerchiamo di essere una presenza in mezzo alla gente, una presenza della Chiesa in uscita nella movida – spiega padre Fiasconaro –. L’abito del frate attira molto più di ogni altro aspetto. Verifico la contentezza delle persone di trovare un segno religioso, pur in una situazione del tutto laica. Molti chiedono come trascorrere del tempo in missione. Io spiego che bisogna andare preparati, sono zone difficili e abbiamo biso- gno di tante professionalità, di medici, infermieri, insegnanti». Una gigantografia di san Massimiliano Kolbe e di santa Chiara, visibili da entrambi i lati del Tevere, una grande fotografia di san Francesco e di papa Francesco diventano attrazioni accanto alle quali scattare qualche selfie. Il gruppo del Rinnovamento nello Spirito “Vittoria di Dio” contribuisce all’animazione davanti allo stand, coinvolgendo le persone. E arrivano le domande più disparate: come fa a essere sicuro che Dio esiste? Papa Francesco è simpatico come appare in tv? I cani hanno un’anima? Vengono distribuiti trentamila depliant all’anno e non ce n’è uno buttato per terra. E soprattutto tanti riscontri arrivano nei mesi successivi, durante l’inverno, con persone che vanno a trovare i frati per parlare. La grande novità dello scorso anno, che continuerà durante questa estate, è la raccolta per sostenere una scuola in Uganda. A dare un contributo concreto sono i quattrocento titolari degli stand e i ristoratori che ogni giorno lavorano sulle banchine. «Siamo riusciti a finanziare il vitto per un anno per quattrocento bambini della missione francescana a Kampala, in Uganda. Un bellissimo segno di solidarietà», racconta padre Paolo, mostrando un video e alcune foto che testimoniano la gioia di quei ragazzi in una struttura essenziale dove non c’è neppure l’elettricità. Un’adozione a distanza, per la quale tutti i commercianti hanno messo le mani in tasca e offerto il proprio contributo. E quest’anno si replica. Ma padre Paolo lancia una proposta: «Sarebbe bello coinvolgere le parrocchie e celebrare la Messa sulle banchine».

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