mercoledì 10 gennaio 2024
In una nota il Consiglio permanente transalpino appoggia la dichiarazione Fiducia supplicans: incoraggia i pastori a benedire e accompagnare chi chiede umilmente l'aiuto del Signore.
L'immagine dell'home page della Conferenza episcopale francese

L'immagine dell'home page della Conferenza episcopale francese - Église catholique en France.

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«La dichiarazione del Dicastero per la Dottrina della fede "Fiducia supplicans", datata 18 dicembre 2023, ha avuto un impatto decisivo sull'opinione pubblica, in particolare per i temi delicati che affronta: quello dell'accompagnamento nella Chiesa delle persone omosessuali che vivono in coppia da un lato e quello dei divorziati impegnati nella vita coniugale dall'altro». È quanto si legge nell'incipit iniziale della nota diffusa dai vescovi francesi a conclusione del loro Consiglio permanente (Cef) in riferimento alla recente della Dichiarazione del Dicastero per la dottrina della fede sulla benedizione della coppie irregolari. E scrivono ancora i presuli transalpini a questo riguardo:«Il Consiglio permanente accoglie questa Dichiarazione come un incoraggiamento ai pastori a benedire generosamente coloro che si rivolgono a loro chiedendo umilmente l'aiuto di Dio». E si legge nella nota:« In questo modo, i vescovi accompagnano queste persone nel loro cammino di fede, perché scoprano nella loro vita la chiamata di Dio e vi rispondano concretamente. La Fiducia supplicans richiama la dottrina della Chiesa cattolica che, secondo «i disegni di Dio inscritti nella creazione e pienamente rivelati da Cristo Signore» (n. 11), intende il matrimonio come «un'unione esclusiva, stabile e indissolubile tra un uomo e una donna, naturalmente aperta alla generazione dei figli» (n. 4). Questo è ciò che riceviamo da Gesù stesso sul matrimonio e sulla sua indissolubilità (cfr. Mt 19,3-9)». I presuli francesi sottolineano poi un'altra verità in linea con il magistero della Chiesa:«Riceviamo anche da Gesù Cristo la chiamata ad un'accoglienza incondizionata e misericordiosa, poiché Gesù "non è venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori" (Mc 2,17), che tutti siamo. Fiducia supplicans ci ricorda che coloro che non vivono in una situazione che gli permetta di impegnarsi nel sacramento del matrimonio, non sono esclusi né dall'amore di Dio né dalla Sua Chiesa. Li incoraggia nel loro desiderio di avvicinarsi a Dio, di godere del conforto della sua presenza e di implorare la grazia di conformare la loro vita al Vangelo. È in particolare attraverso le preghiere di benedizione, pronunciate in forma spontanea, "non ritualizzata" (n. 36), senza alcun segno assimilabile alla celebrazione del matrimonio, che i ministri della Chiesa potranno manifestare questa accoglienza ampia e incondizionata».

Il dibattito sulla Dichiarazione è stato inserito nell'agenda dei lavori del Cef svoltosi da lunedì scoso a oggi. Come a ogni inizio d'anno la Sessione, guidata dal presidente dei presuli transalpini monsignor Éric de Moulins-Beaufort, hanno partecipato anche ai pastori guide di consigli e commissioni. Le conclusioni del dibattito, come si osserva nella nota diffusa al termine dell'assise, sono state positive ma il testo dottrinale ha susciatto interrogativi. Come riferisce il quotidiano "La Croix", pur senza spaccature, la dichiarazione ha suscitato due atteggiamenti. «È tempo di riflessione», assicura un vescovo dell’Île-de-France citato dal giornale.

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