giovedì 18 giugno 2015
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Oggi in Vaticano è stata presentata l'Enciclica Laudato si' di Papa Francesco. Ecco dieci cose da sapere.

1) Cos’è un’enciclica È una lettera pastorale che il Pontefice invia ai vescovi e a tutti i fedeli, cioè alla Chiesa universale. Tratta di argomenti di carattere dottrinale, o riguardanti la fede e i costumi. A iniziare l’uso moderno da parte dei Papi di questo strumento fu Benedetto XIV, nel 1740, con una esortazione intitolata Ubi primum. 2) Perché Laudato si’ Sono le prime parole del Cantico della creature scritto da san Francesco verso il 1224. Il primo Papa che ha preso il nome del santo di Assisi, ha voluto nondimeno prendere l’incipit del suo più famoso componimento per un’enciclica che vede in san Francesco un modello di visione cristiana del Creato. 3) Che cos’è il «paradigma tecnocratico» di cui si parla nell'Enciclica È una visione del rapporto fra l’uomo e il mondo in cui il soggetto è come se si trovasse «di fronte alla realtà informe, totalmente disponibile alla sua manipolazione» (106). E in cui si tende a credere che «ogni acquisto di potenza sia semplicemente progresso, accrescimento di sicurezza, di utilità, di benessere, di forza vitale, di pienezza di valori; come se la realtà, il bene e la verità sbocciassero spontaneamente dal potere stesso della tecnologia e dell’economia (105). 4) Ecumenismo «Non possiamo però ignorare» scrive il Papa, «che anche al di fuori della Chiesa Cattolica, altre Chiese e Comunità cristiane – come pure altre religioni – hanno sviluppato una profonda preoccupazione e una preziosa riflessione su questi temi che stanno a cuore a tutti noi. (7) 5) I teologi Nell’enciclica sono citati due teologi di rilievo del ‘900: il sacerdote italo-tedesco Romano Guardini (1885-1968) e il gesuita francese Pierre Teilhard de Chardin (1881-1955). 6) Le due preghiere L’enciclica si chiude con due preghiere scritte dal Pontefice: una, Preghiera per la nostra terra, che «possiamo condividere tutti noi che crediamo in un Dio creatore e padre»; l’altra, Preghiera cristiana con il creato», «affinché noi cristiani sappiamo assumere gli impegni verso il creato che il Vangelo di Gesù ci propone». 7) Islam In una nota al paragrafo 233, dove si dice che «l’universo si sviluppa in Dio, che lo riempie tutto», quindi «c’è un mistero da contemplare in una foglia, in un sentiero, nella rugiada, nel volto di un povero», il Papa cita un mistico islamico, il maestro sufi Ali Al-Khawwas. 8) La data L’enciclica porta la data del 24 maggio 2015, solennità di Pentecoste. «Dove arriva lo Spirito di Dio, tutto rinasce e si trasfigura» disse Francesco in occasione della Pentecoste dell’anno scorso. 9) Le Conferenze episcopali di cui sono citati documenti Africa del Sud, episcopato latinoamericano e dei Caraibi, Filippine, Bolivia, Germania, Stati Uniti, Canada, Giappone, Brasile, Repubblica Dominicana, Paraguay, Nuova Zelanda, Portogallo, Messico, Australia. 10) I santi e beati citati San Giuseppe, san Basilio Magno, san Giustino, san Benedetto da Norcia, san Francesco d’Assisi, san Bonaventura, san Tommaso d’Aquino, san Giovanni della Croce, santa Teresa di Lisieux, beato Charles de Foucauld, san Giovanni XIII, beato Paolo VI, san Giovanni Paolo II.

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