mercoledì 5 febbraio 2020
Michele Ingratta ha compiuto a novembre 100 anni. La sua comunità Villacanale di Agnone gli ha donato nei giorni scorsi come segno di gratitudine una campana. Il «grazie» del vescovo Palumbo
Il momento della consegna a zi' Michele il 25 gennaio 2020 della "campana del centenario" a Poggio Sannita (Isernia)

Il momento della consegna a zi' Michele il 25 gennaio 2020 della "campana del centenario" a Poggio Sannita (Isernia)

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Una vita spesa come operaio e poi come coltivatore consumando sudore e fatica tra i campi che guardano ai monti del suo amato Molise e il resto del suo tempo, oltre vent’anni, trascorso a fare il sacrestano della parrocchia di San Michele Arcangelo a Villacanale una frazione di Agnone, in provincia di Isernia (diocesi di Trivento), al confine con l’Abruzzo. E’ la storia di Michele Ingratta da tutti conosciuto in quest’ angolo del Molise come “zi' Michele”, classe 1919, che il 21 novembre scorso ha tagliato il ragguardevole traguardo dei 100 anni di vita.

Proprio per questo anniversario dall’alto valore simbolico per questo borgo che sembra essere uscito da un racconto di Ignazio Silone il sagrestano centenario è stato festeggiato, il 23 novembre scorso, con un cerimonia solenne, guidata dal sindaco di Agnone Lorenzo Marcovecchio nella residenza per anziani “Cosmo De Horatiis” di Poggio Sannita dove ora Michele Ingratta è ospite.

E per rendere omaggio e un tributo per il suo “speciale” servizio prestato a favore di tutta la comunità il vescovo di Trivento Claudio Palumbo ha voluto presiedere, il 3 gennaio scorso, nella stessa casa per anziani (che si trova a una manciata di chilometri da Villacanale) una Messa di ringraziamento per questo «figlio fedele della nostra Chiesa».

Un servizio e un amore per la sua antica parrocchia che ha spinto i concittadini di “zi' Michele” a fare un dono dal sapore originale ma che racconta molto di questo “personaggio” come viene descritto qui in Molise: una campana. La consegna “ideale” di questo manufatto la “campana del centenario” è avvenuta pochi giorni fa, il 25 gennaio scorso.

Si tratta di un’opera in bronzo di 4 kg , fusa dalla Pontificia fonderia Marinelli e decorata dall'artista Paola Patriarca. Impressa sulla campana c'è la classica icona di San Michele Arcangelo cui è intitolata la parrocchia di Villacanale, poi la rappresentazione di “zi' Michele” che vendemmia, quindi il complesso parrocchiale e l'annessa canonica con il campanile.

Un segno di affetto verso questo longevo campanaro e sagrestano che è arrivato addirittura dal Canada: i suoi antichi compaesani immigrati dal Molise, ora residenti a Leamington nello Stato dell’Ontario, hanno inviato una speciale pergamena per celebrare il loro illustre cittadino un “vero scaccino del Signore” ricordato da tutti con il nome dialettale di “Varritta”.

«Ha speso tutta la sua esistenza – racconta con orgoglio il nipote Domenico Lanciano – per tenere in piedi la vita sociale del nostro borgo che, a causa dell’immigrazione, si è svuotato nel corso degli ultimi anni del 90 per cento dei suoi abitanti».

Un «grazie» per il servizio profuso dal signore Ingratta è arrivato anche da don Francesco Martino, che ha partecipato al rito della benedizione della campana, e soprattutto parroco di Villacanale: «Zi’ Michele ha meritato tutte queste celebrazioni per tutto quello che ha fatto per la nostra comunità e soprattutto per come ci ha aiutato a tenere in ordine e con decoro la nostra amata parrocchia. La Chiesa, grazie anche all’esempio cristiano e allo stile semplice ed essenziale del nostro sacrestano esiste e sopravvive qui, nelle nostre piccole comunità, dove veramente “pecore” e “pastori” condividono tutto ciò che fa parte della loro vita».

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