mercoledì 1 febbraio 2017
Era dal 2011 che in Laos non si ordinavano nuovi sacerdoti, e dopo che a settembre 2016 sono stati ordinati 3 preti, altri 2 nuovi sacerdoti si aggiungono nel 2017. Un fatto storico per la comunità.
Vientiane, in Laos, 12 dicembre 2016. La Messa di beatificazione dei 17 martiri del Laos nella cattedrale del Sacro Cuore. (foto d'archivio)

Vientiane, in Laos, 12 dicembre 2016. La Messa di beatificazione dei 17 martiri del Laos nella cattedrale del Sacro Cuore. (foto d'archivio)

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Era dal 2011 che in Laos non si ordinavano nuovi sacerdoti, e dopo che già nel settembre 2016 sono stati ordinati 3 preti, altri 2 nuovi sacerdoti si aggiungono nel 2017. Un fatto storico per la Chiesa in Laos, che seppure piccola continua a crescere.


La piccola comunità cattolica in Laos è pronta a celebrare 2 nuove ordinazioni sacerdotali nel 2017: notizia riportata dall’agenzia Fides dopo che i vescovi laotiani hanno concluso la visita ad limina in Vaticano. I diaconi che si preparano alle ordinazioni sacerdotali – programmate nell'anno in corso, se non vi saranno imprevisti – appartengono uno al Vicariato apostolico di Paksè, l’altro a quello di Luang Prabang.

Su circa 7 milioni di abitanti, in maggioranza buddisti, i cristiani in Laos sono circa l’1% tra i quali circa 45mila cattolici. Oltre ai tre vicari apostolici, i preti diocesani presenti in Laos, con i 2 nuovi ordinati, salgono ora a 22, mentre 11 sono i sacerdoti religiosi.


Louis-Marie Ling, vicario apostolico di Paksè, spiega all'agenzia Fides di «nutrire speranze», dopo la celebrazione pubblica della beatificazione dei martiri: «È stata una festa con oltre settemila fedeli, un evento storico, un vero miracolo per noi».
Le attività pastorali, afferma Ling all'agenzia Fides, procedono con serenità, «a volte abbiamo qualche piccola difficoltà con alcuni solerti funzionari provinciali, ma come preti e religiosi visitiamo le famiglie, celebriamo i Sacramenti, facciamo catechismo senza problemi».

Con il nuovo diacono, la cui ordinazione sacerdotale è programmata a marzo prossimo, “avrò a Paksè 5 preti attivi e due in pensione”, racconta. A loro sono affidate le parrocchie e gli oltre 13mila fedeli del Vicariato. “Non è mio lavoro, né mio merito, tutto è opera di Dio. Noi seguiamo l’ispirazione dello Spirito Santo”, confida il vescovo.
Gli fa eco Tito Banchong, amministratore apostolico a Luang Prabang, nel Nord del Paese, che ha festeggiato nel settembre 2016 l’ordinazione di 3 sacerdoti e si prepara al dono di un’altra vocazione. “Nella mia zona, dove per 12 anni, dal 2000 in poi, sono stato del tutto solo, siamo benedetti dal fiorire di nuove vocazioni al sacerdozio: segno che il Signore ci è vicino. Lui è il Dio-con-noi. E lo è stato anche nel tempo della sofferenza” dice il vescovo, che tra il 1976 e il 1986 ha trascorso cinque anni in carcere, quando la pressione del regime comunista Pathet lao sulla libertà religiosa era più forte.

Nell’omelia alla Messa a Santa Marta del 30 gennaio, davanti ai vescovi del Laos, papa Francesco ha ricordato che «la più grande forza della Chiesa oggi è nelle piccole Chiese, piccoline, con poca gente, perseguitate, con i loro vescovi in carcere. Questa è la nostra gloria e la nostra forza oggi”.
A conclusione della visita ad limina, il vescovo Tito Banchong rimarca: «Siamo veramente felici. Questa visita ci ha dato la certezza dell'unità con il Papa. Il Papa ci conosce, ci ama, ci ha aperto il suo cuore. È davvero per noi un padre che ci ascolta con profondità. Ci ha detto di andare avanti nella nostra missione: è per noi un prezioso incoraggiamento».
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