sabato 23 aprile 2022
Confermati Ladaria e Czenry. Matteo e Kennedy diventano segretari delle due nuove sezioni della Cdf. Smerilli resta segretario del dicastero, Baggio nuovo sottosegretario per la sezione migranti
Da sinistra padre Baggio, il cardinale Czerny e suor Smerilli

Da sinistra padre Baggio, il cardinale Czerny e suor Smerilli - Vatican Media

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Giornata di conferme e nomine curiali quella di ieri in Vaticano. Papa Francesco ha infatti stabilizzato i vertici del Dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale e ha nominato i due segretari previsti nell’organigramma della Congregazione per la dottrina della fede (Cdf) rinnovata con il motu proprio Fidem servare dello scorso febbraio. Il Pontefice ha confermato, per un quinquennio, le nomine del 23 dicembre scorso quando aveva affidato l’interim del dicastero al cardinale gesuita Michael Czerny, 76 anni a luglio, nella sua veste di prefetto, e a suor Alessandra Smerilli, 48 anni a novembre, come segretario. La religiosa salesiana diventa quindi stabilmente la donna “più alta in grado” nei dicasteri della Santa Sede. Francesco inoltre ha nominato lo scalabriniano padre Fabio Baggio, 57 anni, nel ruolo di sottosegretario e con responsabilità specifiche per quanto concerne la sezione migranti e rifugiati e i progetti speciali.

I nuovi responsabili del Dicastero con una dichiarazione congiunta hanno ringraziato il Papa per la fiducia accordata e hanno ribadito l’orizzonte in cui si muoverà la loro azione, in particolare «lo sviluppo integrale di ogni persona e la cura della nostra casa comune». «Ci impegneremo anche ad implementare – si legge nella nota – le raccomandazioni prodotte dalla metà del 2021 da parte della Commissione di valutazione istituita dal Santo Padre e guidata dal cardinale Blase Cupich». I nuovi vertici infine si congratulano con il prefetto emerito, il cardinale africano Peter K.A. Turkson, 74 anni a ottobre, «chiamato dal Santo Padre a servire la Chiesa nel suo nuovo ruolo di cancelliere delle Pontificie Accademie delle Scienze e delle Scienze sociali».

Sempre ieri Francesco ha nominato i segretari delle due sezioni della Cdf: per la sezione dottrinale monsignor Armando Matteo, 52 anni a settembre, dall’aprile 2021 sotto-segretario aggiunto del medesimo Dicastero, e per la sezione disciplinare monsignor John Joseph Kennedy, 54 anni a luglio, dal 2017 capo ufficio nella medesima Congregazione. Monsignor Matteo, originario di Catanzaro, è stato ordinato sacerdote nel 1997 per l’omonima arcidiocesi. Ha conseguito la laurea in filosofia presso l’Università Cattolica di Milano e il dottorato in teologia alla Pontificia Università Gregoriana. Ha svolto diversi ministeri nella propria arcidiocesi e ha insegnato teologia fondamentale presso la Pontificia Università Urbaniana. Papa Francesco lo ha definito «un grande teologo, sconosciuto perché troppo umile».

Monsignor Kennedy è nato a Dublino dove è stato ordinato sacerdote nel 1993. Ha conseguito la licenza e il dottorato in diritto canonico alla Gregoriana. Dopo aver svolto la missione in due parrocchie dublinesi, nel 2003 è diventato officiale della Cdf dove nel 2017 è stato nominato capo ufficio della sezione disciplinare, che si occupa dei delitti riservati alla Congregazione tra cui c’è quello di abusi commessi da chierici nei confronti di minori. Contrariamente a quanto avveniva in passato, ma in linea con la riforma della

Curia in corso, i due nuovi segretari non sono stati contestualmente nominati vescovi.
Attualmente il prefetto della Cdf è il gesuita spagnolo Luis Francisco Ladaria Ferrer, 78 anni, in carica dal 2017 dopo essere stato segretario dal 2008. Ci sono poi due segretari aggiunti (il domenicano statunitense Joseph A. Di Noia, 79 anni a luglio, e Charles J. Scicluna, 63 anni, che è anche arcivescovo di Malta) e un sottosegretario (il parmense monsignor Matteo Visioli, 56 anni a luglio, canonista, nominato nel settembre 2017). Infine promotore di giustizia è il gesuita statunitense Robert J. Geisinger, 64 anni, nominato nel settembre 2014.

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