martedì 19 maggio 2015
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In questi mesi decine di migliaia di cristiani iracheni hanno dovuto abbandonare le terre in cui erano nati, a causa delle violenze perpetrate dalle milizie dello Stato Islamico. Molti sono emigrati all’estero, molti altri hanno trovato rifugio in Kurdistan. Georges  Jahola, sacerdote siro-cattolico della diocesi di Mosul, testimonia il loro desiderio di fare ritorno nelle case da cui sono stati cacciati. E chiede ai cristiani d’Occidente di avere più coraggio nel testimoniare il tesoro della fede che sostiene la speranza di una vita migliore. Una occasione sarà la Veglia di preghiera indetta dalla Cei per il 23 maggio.
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