giovedì 16 marzo 2017
La situazione dei cattolici nella Corea del Nord è terribile e il ricordo dell'anniversario può essere "festeggiato" solo nel Sud del Paese. Una mostra per non dimenticare
Scomparso nel 1949. Monsignor Francesco Borgia Hong Yong-ho, vescovo di Pyongyang (da AsiaNews)

Scomparso nel 1949. Monsignor Francesco Borgia Hong Yong-ho, vescovo di Pyongyang (da AsiaNews)

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Uno degli stati in cui i cristiani non hanno diritto di cittadinanza è la Corea del Nord. Quest'anno la diocesi cattolica di Pyongyang celebra il suo 90° anniversario di fondazione, ma non potrà festeggiare. I fedeli non potranno uscire nemmeno per un giorno dalle catacombe. Il ricordo sarà tenuto vivo però nell'altra Corea: l'arcidiocesi di Seul ha organizzato una serie di iniziative, come una Messa speciale e una mostra fotografica, perché non si dimentichi la sofferenza di questo popolo.

La Messa sarà celebrata nella Cattedrale di Seul sabato 18 marzo e sarà dedicata a tutti i cattolici in Corea del Nord, in particolare a tutti i battezzati (sacerdoti, religiosi laici) vissuti in questi 90 anni a Pyongyang e a quanti hanno offerto la loro vita per la fede. L'agenzia Fides riporta che la celebrazione sarà presieduta dal cardinale Andrew Yeom Soo-jung, che è arcivescovo di Seul e anche amministratore apostolico di Pyongyang. Accanto a lui vi saranno l’arcivescovo Victor Yoon-hee Gong, nato a Pyongyang; l'arcivescovo Osvaldo Padilla, Nunzio apostolico in Corea; padre Matthew Hwang In-Guk, Vicario episcopale di Pyongyang, e padre Gerard Hammond, missionario di Maryknoll tuttora impegnato in attività di cooperazione con la Nord Corea. Si attende, tra i fedeli presenti, la partecipazione delle congregazioni religiose che hanno continuato a sostenere la diocesi di Pyongyang, come la Società Missioni Estere di Parigi, i Padri di Maryknoll, le Suore di San Paolo di Chartres, e le Suore di Nostra Signora del Perpetuo Soccorso.

Durante la messa, un dipinto dei "24 martiri di Pyongyang" sarà posto all’attenzione dell’assemblea, davanti all'altare. Questi martiri raffigurati nel dipinto includono il vescovo Francesco Borgia Hong Yong-ho, vittima del regime nord-coreano nel 1949 (leggi su Santi e Beati), ed ora incluso nel gruppo di nuovi fedeli coreani (214 in tutto, tra vescovi, sacerdoti e laici) per i quali è in corso il processo di beatificazione. L'opera d'arte è stata realizzata da p. Jerome Chang Keung-sole, direttore dello Studio e laboratorio di Iconografia nell’arcidiocesi di Seul. Fr. Chang Keung-sole è anche il segretario esecutivo del gruppo di sacerdoti nati a Pyongyang ed ex direttore del Comitato per la Riconciliazione del popolo coreano.

La celebrazione del 90° anniversario comprende anche una mostra fotografica sulla vita della parrocchia di Pyongyang con immagini scattate tra il 1920 e il 1950. Il tema della mostra è “Alzatevi, andiamo (Matteo 26:46)”, tratto dal motto episcopale del vescovo Francesco Hong Yong-ho. “Col passare del tempo, i nostri ricordi dei cattolici vissuti in Nord Corea tendono a scomparire”, afferma il cardinale Yeom nella sua introduzione alla mostra. “Quello che vediamo in queste foto non avviene più oggi in Nord Corea. Celebrare il 90° anniversario di fondazione della diocesi, allora, è importante per noi per tenere desta la memoria e non dimenticare quanti confratelli battezzati a Pyongyang hanno lottato fino alla fine per mantenere la loro fede cattolica

Francis Hong Yong-ho e gli altri 165 sacerdoti e religiosi scomparsi nel 1949

Monsignor Francis Hong Yong-ho, vicario apostolico di Pyongyang, è uno dei 166 sacerdoti e religiosi scomparsi nel nulla dopo l'affermazione del regime comunista di Kim Il Sung, avvenuto nel 1949. Da allora l'annuario pontificio ha continuato a indicarlo come vescovo di Pyongyang fino al 2013, poi ne è stata riconosciuta la morte presunta. La diocesi della capitale nord coreana è oggi affidata all'arcivescovo di Seul, in qualità di amministratore apostolico (leggi su AsiaNews).

Una Chiesa perseguitata

Il cristianesimo è giunto in Corea nel 1785, ma si è subito scontrato con il potere locale ed è stato fin da subito perseguitato. Un'apertura alla libertà religiosa si è registrata nel 1881. Ma nel Nord del Paese nel 1949, con l'instaurazione del regime comunista, si è nuovamente scatenata una persecuzione senza quartiere che va avanti anche oggi.

Tra Settecento e Ottocento la Chiesa nordcoreana ha generato moltissimi martiri. Centrotre furono canonizzati da Giovanni Paolo II il 6 maggio 1984 (vedi Santi e Beati). Papa Francesco ne ha poi beatificati altri 124 il 16 agosto 2014 (vedi Santi e Beati).

Attualmente è in corso il processo di beatificazione per altri 214 martiri, tra vescovi, sacerdoti e laici, uccisi dal regime della Nord Corea.

La situazione nella Corea del Nord è terribile

Il regime stalinista ha eliminato tutto il clero locale e cacciato i sacerdoti e religiosi stranieri. Nei primi anni della persecuzione, secondo AsiaNews, sono scamparsi oltre 300mila cristiani e decine di migliaia sono ai lavori forzati (leggi su Aleteia). Non ci sono più strutture ecclesiastiche e sacerdoti in attività. Le le diocesi del Nord sono diventate vacanti e la Santa Sede, per mantenere comunque vivo il clero coreano di queste sedi, le ha affidate a vescovi del Sud del Paese.




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